L’inconsapevole attrattiva della repulsione
che hanno i sudici e brutti,
quelli con cui non passeresti una serata,
quelli che fanno serata
divorando la notte,
scolandosi la vita.
Viva i noti alcolisti,
i soliti sospetti
di chimica evasione,
i luridi
e chi si macchia
di ogni peccato,
chi bara, chi ruba, chi tira
e chi tira a campare.
Beato chi non scaglia la prima
pietra,
chi coglie la mela
troppo vicino al sole,
chi non dice mai “sissignore”
né “no” alle signore,
chi si sporca le mani,
la coscienza, la fedina,
chi si sbatte e chi batte.
L’inopinabile fascino del degrado,
del reato reiterato,
delle sveltine nei cessi
dei giocattoli rotti
delle discariche umane.
L’inebriante profumo dei vinti
dell’asfalto bollente
dei vicoli bui,
della vita spremuta
fino all’ultima goccia
fino a far traboccare
il bicchiere mezzo vuoto,
e poco importa se cadrà
a terra, in mille frantumi,
continueremo a ballare
a piedi nudi tra le schegge,
a mani vuote tra la gente.