L’incontro alla Berlinale 2014 con il cast di Two Men in Town

Creato il 12 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

12 febbraio 2014 • Festival di Berlino 2014, Speciale Berlinale, Speciale Festival OAC, Vetrina Cinema

Oggialcinema.net incontra il cast di Two Men in Town

E’ stato un ritorno in grande stile quello del regista franco-algerino Rachid Bouchareb alla Berlinale. Il suo nuovo film Two Men in Town (La voie de l’ennemi) succede London River che aveva presentato nel 2009 che fece ottenere al protagonista Sotigui Kouyate l’Orso d’Argento per la migliore interpretazione maschile. Protagonisti di questo toccante racconto sono Forest Whitaker, Brenda Blethyn (che era già protagonista di London River) e Dolores Héredia. Two Men in Town è il remake dell’omonimo film realizzato da José Giovanni nel 1973, Due contro la città con protagonisti Alain Delon e Jean Gabin.

Oggialcinema.net ha incontrato per voi il cast del film Two Men in Town

Quanto siete stati influenzati dal film originale?
Brenda Blethyn: Non ho visto il film originale perché non volevo che mi influenzasse su ciò che Rachid mi ha chiesto di fare. Comunque sono molto contenta che Rachid mi abbia chiesto ancora di lavorare con lui perché l’esperienza di London River è stata molto importante per la mia carriera. Questo ruolo è differente rispetto agli altri che ho interpretato, però è stata una bella sfida.
Forest Whitaker: Ho visto il film più come documentazione storica che come preparazione al ruolo. Lavorare con Rachid è stata un’esperienza formidabile, ne sono fiero e mi ha arricchito.
Rachid Bouchareb: La libertà che ho avuto nell’adattamento era totale. Più che un remake sono partito da un’idea di un grande film interpretato da Alain Delon e Jean Gabin e quello era già potente di suo. Qui mi interessava sviluppare maggiormente temi come l’immigrazione e la frontiera.

Signor Whitaker, questo è stato un grande anno per lei con The Butler – Un Maggiordomo alla Casabianca. E’ deluso di non aver ricevuto una nomination agli Oscar?
F.W. Interpretare The Butler è stata un’esperienza meravigliosa con un grande cast e dovremmo concentrarci su questo e celebrare il lavoro di queste persone piuttosto che pensare ai mancati riconoscimenti.
B.B.: Io vorrei precisare che noi attori interpretiamo dei ruoli per emozionare il pubblico e raccontare loro nuove storie non per collezionare premi. Capisco che per voi giornalisti siano molto importanti ma non significa che se un film non vince premi debba essere automaticamente classificato come un fallimento. Non è questo il caso.

La Voie de L’Ennemi – Two Men in Town

Come ha lavorato sulla figura dello sceriffo interpretata da Harvey Keitel? E su quella di Forest Whitaker?
R.B.: Il personaggio dello sceriffo ha una sua umanità. Avevamo però al tempo stesso voglia di esplorare un carattere che rappresentasse dei tipici aspetti dell’America. Del rifacimento non resta niente. Avevo voglia di riadattarlo alla frontiera del Messico e nella preparazione ho incontrato diversi sceriffi che si trovano quotidianamente ad affrontare l’immigrazione. Quando abbiamo iniziato a lavorare con Forest, ci siamo incontrati con lo sceneggiatore a più riprese. Con lui abbiamo discusso della situazione dell’America oggi e intanto la storia procedeva. Forest ci ha dato la versione americana.

Brenda Blethyn, Quali sono state le difficoltà maggiori del suo personaggio?
B.B.: Uno degli ostacoli principali di questo ruolo era l’accento dell’Illinois ma mi hanno detto me la sono cavata piuttosto bene. Un agente poi mi ha mostrato la sua routine quotidiana per entrare nel personaggio.

E per Dolores Héretia, cosa l’ha spinta a far parte del progetto e com’è stato essere la partner di un grande attore come Whitaker?
D. H.: Ho deciso di fare questo film molto presto dopo aver letto la sceneggiatura. Ero interessata dalla visione di Rachid di guardare l’America che ho trovato molto stimolante. E’ la seconda volta che ho avuto la fortuna di lavorare con Forest. Allora ero un pò più giovane. In questo film abbiamo parlato molto dei nostri personaggi e abbiamo preparato le scene insieme. Forest è molto generoso e io mi sono sentita molto fortunata a lavorare al suo fianco.

Il lavoro di Forest Whitaker sul personaggio?
F.W.: Durante la preparazione abbiamo sviluppato alcuni aspetti, soprattutto quelli relativi alla conversione all’Islam, alla situazione di un ex-galeotto di colore appena uscito di prigione e di individui che ricevono un’eccessiva pressione. Credo che questo film possa servire a molti per capire l’anima degli Stati Uniti d’America.

Ha qualche ricordo particolare del suo lavoro con Clint Eastwood in Bird?
F.W.: Non è stato particolarmente difficile lavorare con Clint. Mi ha dato un’enorme possibilità in un periodo in cui non lavoravo molto. Ha creduto in me quando io faticavo a credere in me stesso.

Lei ha presentato a Berlino London River e poi questo film che possono essere legati dal tema della conversione all’Islam.
R.B.: Non sono proprio la stessa cosa. London River trattava dell’attentato a Londra. Oggi ci sono dei dibattiti quotidiani sul tema, vengo dall’Algeria da una famiglia musulmana e vivo a Parigi ma la religione appartiene alla mia cultura. Io volevo dire la mia su questo dibattito.

C’è stato qualche suggerimento che vi ha aiutato a fare meglio dato da Bouchareb a Whitaker e viceversa?
R.B.: Si, il momento di andare a cena (ride, n.d.r.). No, non c’è stato un momento particolare. Ho scoperto giorno per giorno come si lavora con gli attori.
F.W.: Bouchareb mi ha aiutato soprattutto nel rapporto del mio personaggio con Teresa, dandomi la possibilità di svilupparla e approfondirla senza renderla troppo forte.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net

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