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L’incoscienza di Zeno

Creato il 19 aprile 2012 da Emmecarla

L’incoscienza di ZenoPensavo di farcela, in un giorno solo 5. Mi sentivo forte, invincibile e con le papille gustative più recettive. Ci sono stati momenti in cui quasi ho provato nausea al solo pensiero. In questi casi mi sono più volte fiondata davanti allo specchio  per vedere se naso, bocca e occhi fossero al posto di sempre. Tutto regolare. Mi sono regalata sorrisi ebetici, beandomi della mia ritrovata forza di volontà. Al giovine imprigionato dietro al vetro anti-proiettile del suo negozio ho chiesto con vigore la confezione ridotta. Lui mi ha guardato incredulo, sogghignando. L’ho odiato digrignando i denti. Vedrai come riderai quando non verrò più, mefitico essere. Ho sbandierato una numerazione ridotta ai molti umani che incontro durante la giornata, godendo dei loro “brava, ce la puoi fare”. Ce la posso fare, un piffero! Oggi sono alla dodicesima. L’ultima sigaretta di Zeno si è trasformata in un bluff. E’ bastata una giornata di lavoro con incazzature di vario genere, a farmi abbassare la guardia. Ci sono stati momenti in cui mi sarei fumata pure il tappetino del bagno (se in questa stalla di ufficio ce ne fosse uno). Adesso, in un pomeriggio greve che sembra si stia avvicinando l’Epifania, guardo il mio pacchetto da 10 e sono indelebilmente incazzata con me stessa. Non ce la posso fare. Mannaggia a me!!!


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