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L'incredibile situazione del Deposito Magliana e altre chicche su Atac da una delle nostre tante gole profonde

Creato il 19 dicembre 2013 da Romafaschifo

RFS: In primo luogo grazie per averci voluto incontrare.I.A.: grazie a voi
RFS: Il nostro maggiore cruccio è quello di capire come è organizzato il deposito dei treni della Metro B /B1 e Lido a Magliana Nuova. Puoi darci informazioni in questo senso?I.A.: Il deposito Magliana insiste su una vastissima area, incastonata tra via dell’Oceano Indiano e via Ostiense. E’ un’area all’interno della quale vengono ospitati i treni attualmente in funzione sulla linea B e sulla sua diramazione B1 e sulla Roma Lido. Nello stesso deposito sono presenti anche vecchi convogli non più in uso. Una sorta di cimitero di treni, alcuni anche pericolosi.
R.F.S.: Pericolosi in che senso?I.A.:  Qualche anno fa, per esempio, precisamente nel 2011, ben otto carrozze che, come altre versavano in totale stato d’abbandono, sono state rimosse perché contenevano amianto. Cosa peraltro gravissima perché all’interno del deposito stesso insistono le officine e dunque del personale Atac e no ci lavora quotidianamente. In zona, poi, c’è anche un asilo, una scuola. Sono state parcheggiate li per decenni!
R.F.S.: Credi che ci siano altre carrozze con queste caratteristiche?I.A. : Non posso escluderlo. Ma non ne ho certezza. Si dovrebbe controllare.
R.F.S. Hai appena parlato delle Officine. Chi fa la manutenzione dei Treni? I.A.: La manutenzione dei treni  vecchi (le MB n.d.r.) è gestita da personale Atac. Quella dei nuovi CAF è gestita da personale pagato dall’azienda spagnola. Entrambi operano nel deposito, nella zona dedicata appunto alle riparazioni.
R.F.S. Quindi due tipologie di materiale rotabile in servizio e due diverse strutture per la loro gestione, giusto?I.A. : Esattamente. L’Azienda, con una decisione peraltro molto discutibile perché Atac ha le professionalità al suo interno, decise di esternalizzare la manutenzione dei Caf, di tutti i CAF ,ovviamente anche di quelli presenti sulla linea A.
R.F.S.: Gli MB fanno letteralmente schifo. Anche i CAF in servizio sulla B e sulla Lido sono in condizioni orribili: sempre vandalizzati. Cosa meno evidente nei treni della linea A. Perché?I.A.:  Il deposito Magliana è da sempre  vulnerabilissimo. Una sorta di lunapark per ragazzini. C’è una recinzione, per tutto il perimetro, facilmente valicabile anche da persone non particolarmente in forma. E’ facile accedervi. Inoltre, è più volte capitato, che la recinzione stessa fosse divelta, in punti meno evidenti, e così è rimasta per mesi. Ogni tanto gli mettono una toppa. Però, a prescindere da falle della recinzione, il deposito è vulnerabilissimo, prova ne è il fatto che tutti i treni subiscono quasi quotidianamente pesanti incursioni vandaliche da parte dei cosiddetti writer.
R.F.S.: Potendo entrare chiunque, come anche tu ci confermi, potrebbe benissimo entrare anche un malintenzionato, un terrorista?I.A.: Ripeto: può entrare chiunque!
R.F.S.  Ma non esiste una sorveglianza interna al deposito?I.A.; Certo. Anche questa gestita da una ditta esterna. La notte, che è il periodo temporale dove  maggiormente si verificano queste incursioni, ma non l’unico, sono solitamente presenti due addetti di sorveglianza, troppo pochi per un deposito così grande. Si tratta anche  di persone demotivate.
R.F.S. : Demotivate in che senso?I.A. : Sono cassintegrati. Cioè, è personale che per un periodo lavora e per un periodo va in cassa. A rotazione. L’azienda da cui dipendono riceve i soldi da Atac a singhiozzo e così viene attivata sistematicamente la  Cassa. Non è una bella situazione per nessuno. Anche per chi è pagato direttamente da Atac.
R.F.S. : In che senso?I.A.: So di colleghi delle officine che vivono nell’incertezza. Spesso, a fine mese, nella settimana di accreditamento dello stipendio, gli viene detto: può essere che questo sia l’ultimo! Non è bello lavorare così. Con un clima così, intendo. Peraltro è personale molto competente. Fanno i salti mortali per far  uscire i treni ogni mattina.
R.F.S.:  Cioè?I.A.:  C’è un gioco all’assemblaggio con pezzi di treni vecchi. Lavorano con quello che hanno. Credetemi queste persone fanno miracoli quotidianamente per fare uscire i treni.
R.F.S.: La situazione dovrebbe migliorare con l’arrivo, a metà del 2014, dei nuovi CAF. I treni MB sai se verranno spostati sulla Lido per aumentarne la frequenza?I.A.: Dovrebbe essere così. Sebbene gli stessi abbiano bisogno di modifiche tecniche per adattarli a quella tratta che ha sagoma diversa dalla B. Ma il problema fondamentale, sia per la Lido che per la B, sono le sottostazioni elettriche: più di un certo numero di treni non può circolare. Se superi il limite, senza fare interventi strutturali sulle due linee in questione, l’alimentazione non tiene. Ci vogliono molti soldi per farlo.
R.F.S.: Si, conosciamo il problema.I.A.:  Appunto!
R.F.S.: Qualche settimana fa, sul blog, abbiamo parlato di un possibile, per non dire certo, scandalo “ricambiopoli”. Ci siamo riferiti, sempre muovendoci da indicazioni interne di personale ATAC che ha davvero a cuore l’Azienda, a strane fatturazioni, a pezzi di ricambio che magicamente si perdono per poi essere ricomprati, caricando spese su spese. Abbiamo chiesto, in questa preciso momento storico molto delicato per ATAC, di dare una controllata anche a questo settore diciamo “oscuro”. Serve chiarezza.I.A.:  C’è uno schifo anche li. Cito solo un esempio. Anni fa un collega, un lavoratore delle officine, fu inviato a comprare un pezzo di ricambio da un fornitore. Tornò in officina e lo sostituì. La spesa reale fu di 12 euro ma  fu emessa fattura per 39.
R.F.S. Che pezzo di ricambio era?I.A.: un bullone!
R.F.S.: Torniamo alla pulizia dei treni. A noi tema molto caro perché rappresenta in primis un danno economico pauroso per l’azienda  ed in secondo luogo  un danno d’immagine per la città di Roma. I turisti che prendono la B sono allibiti dalle condizioni in cui vedono arrivare i treni in banchina. Anche all’interno i treni sono spesso lerci. Ma vengono puliti? I.A.:  Proprio vicino all’officina, c’è una sorta di Hangar adibito alla pulizia dei treni. Anche questo settore è legato alla contingenza. Mi spiego: se un treno è sottoposto ad interventi manutentivi con il “modello Lourdes” di cui dicevo sopra, non c’è il tempo di pulirli come si deve e spesso non lo si fa affatto. Insomma l’attività è di tipo emergenziale. La programmazione per una pulizia sistematica, che dovrebbe esser la normalità, si scontra con la contingenza. Con l’emergenza. E’ chiaro il concetto?
R.F.S. : Chiarissimo. Purtroppo. Vuoi aggiungere qualcos’altro?
I.A.: Vorrei restare anonimo, come vi ho più volte detto: ho figli e non posso perdere il lavoro. Però ho a cuore l’azienda e le sue sorti.  Non ce la facciamo davvero più. Appena entrato ero felice di lavorare in Atac. Ora molti di noi hanno perso entusiasmo e speranze. Personalmente guadagno poco ma mi ritengo fortunato, visto il periodo di crisi e nonostante tutti i problemi che vi ho elencato sopra. Purtroppo questa azienda ha superato la misura in modo sfacciato. Bisognerebbe azzerare tutto e ripartire. Ma io sono un semplice dipendente. La politica, il Sindaco Marino, dovrebbe azzerare tutto. Ma siamo molto delusi dal suo operato. Speravamo in un’azione più incisiva sui vertici. Alla fine sono tutti uguali. Fanno finta di cambiare ma l’azienda, ad oggi, ha mantenuto tutti quelli che l’hanno portata in queste condizioni. Mi fa davvero tanta rabbia. Spero di aver contribuito a far capire a chi legge che in Atac ci sono anche brave persone che vorrebbero solo esser messe nelle condizioni di lavorare bene per i cittadini di Roma. Vi ringrazio. Vi ringrazio davvero.

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