(dal mio libro Storie dal paese dei ciclamini)
Vi siete mai chiesti come mai sempre ai mariti tocca l'incombenza
triste di buttare l'immondizia? Non so da cosa dipenda questa assurda
abitudine, ma fatto si è che anche oggi mi è toccato e sono andato.
Solo che oggi è successo un fatto strano. Mentre buttavo il cartone
della pizza, l'occhio mi è caduto all'interno della campana della carta.
Dentro, galleggiavano in superficie, c'erano tre libri, parevano semi
nuovi nella semioscurità. Naturalmente ho infilato il braccio e li ho
raccolti. Recuperandoli dal sicuro "riciclaggio" al quale erano stati
condannati. Sapete, sono curioso come una scimmia, e non ho
resistito. Il primo libro s'intitola: "Perché ai pinguini piace freddo?"
Sottotitolo: "Le risposte alle domande che non vi siete mai sognati di
fare". Lo giro per leggere la quarta di copertina, ma il mistero invece
di diradarsi s'infittisce. Un'altra serie di domande topiche. A raffica,
ma ve ne risparmio alcune, le più balzane: “perché gli gnocchi
tornano sempre a galla?”; “sarà poi vero che i gatti cadono sempre
in piedi?”; “quante gocce d'acqua ci sono in una nuvola?”; e altre
amenità simili. Spero, almeno, che quel certo Mick O'Hara, come si è
firmato il curatore, abbia le risposte giuste e definitive a questa bella
scartavetrata di quesiti esistenziali. Il secondo libro ripescato
s'intitola: "Lorelei" di Ionel Teodoreanu. Da quel poco che ho potuto
arguire sfogliandolo subito dev'essere scritto in lingua rumena.
L'autore, come mi hanno rivelato le successive ricerche su Google,
morto prima che io nascessi, è stato uno scrittore e avvocato romeno,
molto noto in patria, meno fuori, principalmente ricordato per i suoi
racconti autobiografici legati all'infanzia, all'adolescenza ed a ricordi
di famiglia. E si è anche meritata una citazione sulla Treccani. A
pensarci bene penso che questo, forse non gli altri due, l'abbia buttato
Veronica, la badante rumena di una vecchina che abita poco lontano
dal centro raccolta rifiuti. Anche se non penso che leggerò mai il suo
libro, lo terrò da conto, come ricordo. Anch'io sono appassionato ai
ricordi della mia adolescenza, come Teodoreanu e soprattutto come
Ingmar Bergman. Il terzo e ultimo libro è: "Mente sana in corpo
sano" di L. Ron Hubbard, il più grande autore di best sellers sul
miglioramento personale, come fa notare una debita nota sulla
sovraccoperta. Questo nome non mi è nuovo! Mi dico a mente. Ma
non sarà mica il fondatore di Scientology? Mi chiedo. Si! E' proprio
lui. Allora, mettiamola così, siccome non mi sarei mai, mai, sognato
di comprare un suo libro, approfitto del ritrovamento incidentale per
darci un'occhiata, ma senza farmi nessuna illusione sulla validità del
contenuto. Preferisco, piuttosto, fare un corso accelerato di rumeno e
leggere il libro di Teodoreanu. Dopo tutto, come diceva Proust:
"Quando di un antico passato non sussiste niente, dopo la morte
degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili ma più
intensi, più immateriali, più persistenti, più fedeli,l’odore e il sapore
restano ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a
sperare, sulla rovina di tutto il resto, a reggere, senza piegarsi, sulla
loro gocciolina quasi impalpabile, l’immenso edificio del ricordo."






