Il particolare puzzle game con elementi platform basato su fisica, strategia ed evoluzione delle specie di Colin e Sarah Northway
Tanto tempo fa, in una terra ignota e incontaminata, vivevano in pace varie creature caratterizzate da conformazioni corporee alquanto strane. Un triste giorno, uomini senza scrupoli raggiunsero le coste dell'isola misteriosa e, come spesso accade, a contatto con le nuove creature dimostrarono il peggio di loro, non esitando a catturare quei "mostri" e portarli via per mostrarli come trofei. Da quel giorno parte il lungo viaggio di Quozzle, unica creatura rimasta del proprio villaggio, intenzionata a cercare rifugio altrove ma costretta ad attraversare una strana terra ricca di ostacoli e minacce.
Lo scopo del gioco è, essenzialmente, portare Quozzle da un punto di partenza ad un punto di arrivo all'interno di vari livelli, cercando nel frattempo di raccogliere oggetti sparsi al loro interno in modo da rispondere ai requisiti richiesti per accedere alle zone successive. Una richiesta apparentemente semplice, se non fosse per il fatto che la difficoltà risiede in effetti nelle particolari capacità di spostamento del protagonista, trattandosi di un occhio semovibile su arti cangianti e ramificati. La visione iniziale di una tale creatura è alquanto raccapricciante, ma facendo leva sul piccolo Frankenstein latente in ognuno di noi si impara presto ad amare Quozzle come una nostra bizzarra creatura, forgiata in base alle esigenze che i contesti dei vari livelli impongono di volta in volta. Il controllo sul protagonista non è diretto, ma avviene attivando alternativamente i vari muscoli che controllano gli arti, i quali sortiscono effetti differenti a seconda della lunghezza di questi e delle ramificazioni di cui sono disseminati, in base a reazioni fisiche convincenti sia per quanto riguarda il movimento degli arti che il contatto tra questi e gli elementi dello scenario. E' dunque necessario imparare a dosare il movimento dei diversi muscoli e trovare il giusto ritmo per far muovere la dinoccolata creatura nella direzione giusta, cercando di mantenere l'equilibrio, evitare gli ostacoli, raccogliere gli oggetti speciali e infine raggiungere il fascio di luce che rappresenta l'uscita dal livello. Ecco: spiegata la premessa, si capisce un po' meglio la difficoltà intrinseca nell'andare semplicemente da un punto A ad un punto B per una bizzarra creatura come Quozzle.Evoluzione e adattamento
La scelta iniziale tra Normal e Hard determina uno scarto fondamentale nell'approccio al gioco, perché la variazione nel livello di difficoltà è legata alla possibilità, nell'opzione difficile, di modificare ed elaborare liberamente la conformazione corporea di Quozzle, cosa che ovviamente rappresenta un notevole ispessimento della struttura di gioco, rispetto alla gestione della creatura già "prefabbricata" presente invece nei livelli a modalità normale.
La sfida più impegnativa, dunque, non è rappresentata soltanto dal capire quali muscoli attivare e con quale tempismo per raggiungere i punti previsti all'interno dei livelli come nella modalità normale, ma anche dalla creazione stessa di una versione "custom" di Quozzle, con la totale libertà lasciata al giocatore di applicare arti, punti di articolazione e muscoli al dinoccolato essere in base alle esigenze poste dalla conformazione dei livelli. Il controllo si basa interamente sulla simulazione della fisica, e in un primo momento appare disorientante: sotto molti aspetti ricorda da vicino QWOP, il celebre gioco in flash che rende estremamente difficile un'azione apparentemente semplice come la corsa, e i punti di contatto in effetti non mancano. Incredipede propone un'interpretazione molto più raffinata di tale concept, ma si tratta comunque di gestire un movimento semplice in maniera indiretta sulla base di forze, punti di appoggio, equilibrio e articolazioni e i momenti di sconforto non mancano, specialmente nei livelli più avanzati. Non è facile avere il completo controllo dei movimenti di Quozzle e in diversi casi l'evoluzione degli eventi sembra avere qualcosa di aleatorio, con il "trial and error" più selvaggio che porta ai risultati sperati non sempre passando da un'efficace valutazione delle azioni ed esecuzione dei comandi, ma anche con una discreta dose di caotica fortuna. C'è da dire che questa certa mancanza di ritmo sembra derivare direttamente dalla coerenza con cui gli sviluppatori hanno portato avanti il concept originale, proponendo un puzzle game tutto fisica e creatività, con le inevitabili ruvidità che un'idea così particolare può comportare. La quantità di contenuti di Incredipede è peraltro notevole, con 120 livelli in totale da completare nelle due modalità principali e un editor che consente un'espansione praticamente infinita di soluzioni di gioco.Incredipede sarebbe da premiare anche solo per essere la dimostrazione che una semplice e strana idea può portare alla costruzione di un gioco interessante, specialmente se accompagnata da una visione globale coerente e assolutamente originale. La compattezza dell'esperienza di gioco è peraltro incrementata da una visione artistica molto precisa e atipica, che non teme soluzioni anche potenzialmente controverse (la creatura può risultare raccapricciante, cosa strana per il protagonista di un puzzle game) per completare il suo disegno stilistico. I problemi di Incredipede risiedono piuttosto nel mancato adeguamento ad uno schema videoludico preciso, ad una "forma videogioco" che tende a latitare, tra un level design alquanto lacunoso e una meccanica di gioco che può esaurire in fretta il suo potenziale essendo basata esclusivamente sulla gestione delle forze fisiche applicate alla creatura. Ma risulta comunque difficile non essere affascinati dalle gesta semplici eppure eroiche di Quozzle e rapiti dal suo bizzarro mondo selvaggio.
Giorgio Melani @GiorgioMelani1Pro
- Concept originale e molto interessante
- Stilisticamente particolare e coerente
- Ottima resa delle forze fisiche
Contro
- Il concept semplice può stancare alla lunga
- Level design poco articolato
- Non sempre una pianificazione strategica è effettivamente premiata