In ogni caso ho scoperto che ci sono molti modi di partorire. Quel furbastro del medico deve avere comunicato l’indirizzo ai venditori di parti, perché nella cassetta delle lettere sono piovute pubblicità dei parti più strani: parto in piscina, parto nel mare, parto con i delfini, parto con i profumi, parto sotto la doccia, parto nella vasca, parto thai, parto zen, parto yoga. “Ma non potrebbero partorire e basta?”, ha chiesto mia moglie.
Una notte mi ha svegliato: “Il bambino sta arrivando.” “OK, chiamo un taxi.” “Ma no, la clinica è a 2 passi. Andiamo a piedi.” Siamo andati a piedi e abbiamo suonato il campanello della clinica. “Che cosa volete?” “Stiamo partorendo.” “Eh?” “Ma sì, il bambino sta arrivando.” Un’assonnata infermiera ci ha fatto entrare e ha guardato mia moglie. “Ma no, c’è tempo, tornate a casa.” Doveva sembrarle impossibile che una donna stesse per partorire senza urlare. “Le assicuro che sta arrivando”, ha insistito Dédé. Così l’infermiera si è decisa a portarla in sala parto e ha telefonato al medico. Io avrei voluto restare fuori, ma Dédé mi ha preso la mano e ha detto: “Non lasciarmi.” Dopo avere rifiutato l’epidurale, l’ossigeno, l’anestetico e qualche decina di farmaci, ha dato alla luce Minou e si è alzata: “Possiamo tornare a casa?” “No, il regolamento prescrive quattro giorni di degenza.”
Qualche giorno fa ho ricevuto una nuova pubblicità di parto, con vent’anni di ritardo visto che attualmente mia moglie non è incinta. “Lasciate fare al vostro corpo! Tutti i problemi derivano dall’interferenza! Il vostro corpo sa quello che deve fare. Una donna sana può partorire naturalmente in casa. Il nostro Centro di Maternità Autogestito vi darà tutta l’assistenza necessaria.”
Guarda un po’, tanta strada per arrivare al punto di partenza.
Dragor