La serie cresce ma non è ancora matura
Questa che state per leggere è la recensione del secondo episodio di Life is Strange. La serie completa è composta da cinque episodi in lingua inglese. Il testo è ragionevolmente privo di anticipazioni.
Si sta creando una relazione complessa fra noi e Life is Strange. Abbiamo giocato ai primi due episodi e giocheremo anche al terzo volentieri. Allo stesso tempo vorremmo avere una copia del gioco e compiere un gesto liberatorio come lanciarla fortissimo contro il muro. Questo perché Life is Strange riesce a essere allo stesso tempo molto coinvolgente e molto odioso. La voce del gioco, ossia il tono con cui si sviluppa la trama, è quella di un adulto che ogni tanto si sente costretto a fare il ragazzino, con effetti imbarazzanti.
twittalo! Out of Time si dilunga troppo in sogni a occhi aperti, ma alla fine colpisce duro
Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
- Requisiti Minimi
- Processore Core 2 Duo 2 GHz o equivalente
- RAM 3 GB
- Scheda video ATI o NVIDIA con 512 MB RAM
- Direct X 9.0c
- Sistema operativo Windows XP SP3
La ragazza giusta al momento giusto
A proposito di alti e bassi. Ricorderete dal primo episodio che Max ha scoperto di avere il potere di riavvolgere il tempo. In Out of Time questo potere viene usato in maniera convincente solo in due occasioni, la seconda delle quali è anche il climax dell'episodio. Evitiamo di entrare nello specifico per non rovinarvi la sorpresa, ma entrambe le scene ripagano della lunga attesa fatta di meditazioni solitarie e chiacchiere con qualunque passante capiti vicino a Max.
A nostro parere sarebbe andato benissimo così, lasciando poi al giocatore la possibilità di scegliere se riavvolgere o meno il tempo di fronte alle decisioni difficili. Usare invece il potere di Max per sistemare un bicchiere o evitare che cada una bottiglia di birra è un pretesto sciocco per aggiungerlo una volta di troppo. Senza contare la lunghissima scena in cui dobbiamo convincere Chloe che siamo davvero capaci di tornare indietro nel tempo superando ben due prove di memoria consecutive. Siamo convinti che Life is Strange riesca a creare un mondo grazie alle minute informazioni con cui riempie i dialoghi e le ambientazioni, ma Out of Time spreca troppe energie girando intorno alle questioni anziché cercare di penetrarle a fondo. C'è tanta atmosfera e poca narrazione, insomma. Eppure qualcosa si muove. Come se gli scrittori fossero consapevoli di dovere domare la propria penna prima che perda la retta via, ci ritroviamo all'improvviso a un crocevia nel quale le sottotrame si incrociano ed esplodono in maniera potente e inizialmente inaspettata. Diciamo inizialmente perché basta un attimo per rivedere con la mente i piccoli indizi che erano stati seminati senza che fossero troppo evidenti. Ed è in questo che Life is Strange si risolleva. Ancora più che nel primo episodio abbiamo tantissime decisioni da prendere, sia di quelle eclatanti sia di quelle apparentemente insignificanti come annaffiare o meno una pianta. Alla fine si scopre che queste decisioni sono puntini collegati tra loro capaci di produrre effetti importanti. E forse irreversibili. Max questa volta non è il centro di tutto, ma è al centro di tutto. Come ci comporteremo nei suoi panni, farà tutta la differenza. Life is Strange - Episode 2: Out of Time - Trailer di lancioPro
- Arcadia Bay è un mondo che respira
- Ci sentiamo legati a tutti i personaggi
- Tantissime scelte che alla fine contano
Contro
- Il tono dei personaggi è spesso forzato e caricaturale
- Si perde in lunghe scene che aggiungono poco o niente alla trama
- Piccoli compiti che sono più una seccatura che un piacere