Magazine Italia

L’inesorabile cancrena della penisola italiana

Creato il 28 aprile 2011 da Abattoir

L’inesorabile cancrena della penisola italianaPassano gli anni e più mi sforzo di cercare un motivo per amare l’Italia oltre alla pasta e ai capolavori d’arte, più mi ritrovo solo con un gran mal di testa. And nothing more.
Ci sono momenti in cui si pensa che poteva andarci peggio, che in fondo siamo fortunati ad essere nati qui. Momenti di annebbiata e delirante positività che evaporano immediatamente quando si ha a che fare con la realtà. Certo, abbiamo debellato la lebbra, abbiamo sempre un piatto caldo assicurato, abbiamo le migliori marche di shampoo a disposizione e non il piscio di vacca, possiamo camminare per strada senza l’angoscia di essere perquisiti ogni dieci metri dalla polizia. C’è da chiedersi se questo basta per definire la nostra una vita invidiabile.
Gli italiani sono in prima fila per raccogliere fondi per tutte le associazioni che da decenni dicono di servirsene per far progredire il Terzo Mondo. Minchiate. Sono i figli di papà che decidono di andare a fare i Che Guevara de no antri in zone come la Striscia di Gaza per appagare la propria vanità e il proprio delirio di onnipotenza. Però loro sono fighi perché mettono su internet le foto con la kefia e il pugno sinistro alzato mentre giocano a fare i salvatori del mondo. I Gesù Cristo del pene. Sono i medici che non sanno che il giuramento di Ippocrate non include la clausola “Se il paziente è del popolino va’ trattato come un cane in Cina”. Sono gli invasati che proclamano eroi, santi e martiri con la stessa facilità con cui danno fuoco agli accampamenti Rom. Gli italiani sono i maschi che per compensare la loro inettitudine nell’instaurare rapporti in cui il loro ego deve necessariamente essere ridimensionato, trattano le donne come esseri inferiori su cui sfogare le proprie frustrazioni. Sono quelli che non vanno a votare perché tanto non serve a niente. Sono quelli che gettano migliaia di euro dentro la bara di cristallo di Padre Pio Biancaneve e poi si scannano tra fratelli per l’eredità del padre defunto.
Disillusione, disgusto e profondo disprezzo sono le uniche parole che mi balenano nella mente quando mi guardo intorno dalla miseria della mia condizione di misera, impotente cittadina.
Papi vuole bombardare la Libia, ma non indiscriminatamente. La Russa rassicura: non ci saranno rischi. Solo morti. Il dolce REMIgio Ceroni, deputato del PDL, ha ben pensato ad una riforma dell’articolo 1 della Costituzione ribadendo “la centralità del Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica”. Un Parlamento troppo spesso mortificato a detta sua, troppo spesso mortificante a detta nostra.
Non scandalzziamoci più di tanto. Si sa che il frutto non cade mai lontano dall’albero. E l’Italia è ormai solo una vecchia meretrice che non ha più nulla da offrire. E i suoi irriconoscenti e deviati figli sono dei feti malformati a cui, per cattolica ipocrisia, si è consentita la nascita.
Una madre che, per avidità ed egoismo, non è capace di garantire alla sua progenie una vita dignitosa, cibo e una dimora, e dunque un futuro non merita né rispetto né riconoscenza alcuna. E così è l’Italia che, spazzata dal vento della stupidità, dell’ignoranza e della cupidigia, ci ha tagliato le gambe prima ancora che imparassimo ad usarle.L’inesorabile cancrena della penisola italiana I giovani e i ‘cervelli’ (non sempre parte l’uno dell’altro) fuggono via se possono. E come dargli torto.
Chisto è ‘o paese d’ ‘o sole, delle pire d’immondizia che offrono al cielo i loro cancerogeni fumi, delle casalinghe che parlano con la polvere e che mostrano ghigni di profonda soddisfazione quando, aprendo la porta, trovano una lunga fila di bambini che vogliono cagare nei loro bagni perché più profumati.
Questi siamo noi. Frutto dell’impasto di fango, merda, mafia, dominazioni straniere e sputo divino. Tutto ciò che di buono era stato fatto per renderci unici e speciali agli occhi del mondo e di noi stessi, è andato perduto.

Prima di salutarvi vorrei tanto lasciarvi un messaggio positivo. Ma non ce l’ho. Sono la stessa cosa due messaggi negativi?1


1
Cit. da Woody Allen


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :