Un tè al limone, grazie!
No, non mi sono ritirata in un monastero a meditare, copiando preziosi codici miniati. E no, non ho deciso di darmi al punto croce o alla collezione di bustine di zucchero. E’ che, da una settimana e più, la cucina è chiusa. O quasi. Cucina la fotografa, più che altro: io in cucina non riesco neppure a transitare.
Prima la febbre alta, che mi ha messo a riposo forzato, poi una gastrite dolorosissima ed infine una forma di influenza intestinale che mi ha tolto le ultime velleità: neppure un brodo vegetale mi va di vedere!
Niente, non riesco neanche a sfogliare uno dei molti libri che ho portato con me da Parigi : non reggo l’immagine del cibo, neppure in fotografia! Figuratevi l’idea di sentire odori, di scaldare condimenti, di mescolare sughi.
Riso bollito, limoni, tè. Una dieta un po’ drastica, ma non posso inghiottire altro, negli ultimo giorni.
Però oggi va un po’ meglio: almeno riesco a stare in piedi! Quasi.
Ancora qualche giorno e poi ritornerò in cucina, magari affrontando cibi leggeri e poco conditi.
In questi giorni di forzata inattività (non appena sono riuscita ad alzare il capino dalle coltri e il mondo ha smesso di ondeggiarmi dinnanzi come un luna park impazzito) ho continuato a lavorare per la pubblicazione del nostro libro di ricette per i Bambini della Casa famiglia di Rocchetta Vara: ho compilato decine di tabelle, con elenchi di indirizza mail, di titoli di ricette, di nomi di autori, di blog. Un delirio! Ma siamo alla fine: il testo è praticamente pronto (Mai ti mandiamo tutto prestissimo!) e spero di aver inviato a tutti i partecipanti/autori il modulo per la liberatoria alla pubblicazione.
Se così non fosse, contattatemi subito, grazie!!
Torno ai miei elenchi e al mio tè al limone.
Tra qualche giorno, prometto, riprendo possesso di padelle e reflex! Spero di trovare qualcuno ad aspettarmi.