Contro ogni pronostico, contro ogni sentenza capitale già pronunciata o che aspetta di essere pronunciata sulle librerie e sui cari libri di carta.
James Daunt, evidentemente, sa curare bene i suoi affari. Però non è un commerciante di cultura, basta vedere la sua prima libreria, dal gusto così rétro, con gli scaffali di legno, i lumi di altri tempi, i libri esposti di faccia, e non di dorso, perché il libro è una cosa così bella che vale la pena sprecare spazio.
James Daunt non ha dubbi che il futuro - un certo futuro - sarà indubbiamente dell'editoria digitale, che gli ebook venderanno sempre di più, che Amazon e gli altri sapranno curare i loro affari.
Però è certo che le librerie continueranno a vivere se sapranno offrire ciò che l'on line non potrà mai offrire.
Per esempio autentici librai - gente laureata, colta, ben pagata, spiega - non solo commessi capaci di verificare se un libro è esaurito o disponibile.
Per esempio librerie con una propria personalità. Usa proprio questa parola: personalità. E' essenziale, spiega, una scelta titoli modellata sui gusti di quartiere. Mica solo il bestseller venduto ovunque, che tanto si trova anche al supermercato.
Ma pensate a una vetrina che è figlia del gusto, della curiosità, delle letture, delle suggestioni e degli accostamenti. Una libreria che diventa una caccia al tesoro, un'opportunità di scoperta.
Finiranno librerie così?