Di tanto in tanto qualcuno mi chiede consigli su come insegnare l’inglese ai propri bambini (di solito in età prescolare) e allora io, vanitosa come sono, rispondo e inizio a suggerire libri, cartoni animati ecc. pur sapendo che non dovrei farlo in quanto non mi compete e che per poter dare consigli dovrei passare un po’ di giorni presso quella famiglia, proprio come fanno a Sos Tata.
Ma la cosa più importante, e che forse non sottolineo abbastanza, è che io non ho mai voluto insegnare inglese a mia figlia. Il fatto che lei sia diventata bilingue è stata una conseguenza naturale dell’interesse personale che io e il suo papà abbiamo verso la lingua inglese.
I libri illustrati ho iniziato a comprarli per me, per trovare un materiale piacevole che mi aiutasse ad appropriarmi della bellezza della lingua inglese, una lingua che sino ad allora mi pareva la più brutta di tutte. L’unico modo per amarla, ho pensato, potrebbe essere quello di iniziarla a conoscere attraverso la letteratura per l’infanzia, visto che di solito quello che è destinato ai bambini è sempre dolce e invitante :).
Ma perché vi annoio con tutto questo? Ah, ecco, era per dirvi che secondo me non ha senso preoccuparsi dell’inglese dei propri figli se non ci si cura prima del proprio. E che sempre secondo me, i successi che otterrete con i vostri bimbi in questo ambito sono direttamente proporzionati al vostro livello di conoscenza dell’inglese e al tempo che passate con loro. Non si sfugge.
Se fossi andata avanti da sola, senza quindi che Bartek fosse intervenuto con il suo eccellente inglese, nostra figlia certamente non parlerebbe questa lingua come la parla oggi, anzi, non la parlerebbe affatto, ma questo per me non avrebbe di certo costituito un dramma o una sorpresa.
E c’è ancora una faccenda che mi sta molto a cuore.
Si legge spesso sui giornali del livello di conoscenza della lingua inglese dei ragazzi italiani, che è a quanto pare disastroso rispetto a quello dei coetanei europei (non sempre si specifica di quale nazione ).
Adesso, pensate agli adolescenti italiani di vostra conoscenza. Fatto? Ora pensate ai loro genitori. A parte rompere e ripetere di continuo che l’inglese è importante, cosa altro fanno questi genitori per far comprendere in modo pratico l’importanza dell’inglese ai loro ragazzi? Quanti di questi genitori riescono a dare il buon esempio mettendosi a studiare questa lingua o rinunciando a un po’ di televisione italiana?
Certo, c’è chi manda i figli alla scuola internazionale, all’estero o a fare un corso di inglese privatamente, ma in questo blog mi piace discutere dei metodi di apprendimento più economici, quelli che come investimento richiedono il nostro tempo.
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