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L'inizio di un romanzo (secondo Nancy Kress)

Da Anima Di Carta
L'inizio di un romanzo (secondo Nancy Kress)Tempo fa vi ho parlato del saggio della scrittrice Nancy Kress  Inizio, sviluppo e finale, che mi è stato di grande utilità. Ho pensato di dedicare a questo libro altri post, con uno sguardo più approfondito sulle tre parti di un romanzo, per mettere in luce alcuni suggerimenti che ho trovato interessanti.
Oggi parlerò dell'inizio, in particolare della scena d’esordio di un romanzo.
Tutti sappiamo, sia come lettori che come scrittori, quanto l’esordio sia importante per catturare l’attenzione. Forse possiamo concedere diverse pagine a un libro per trascinarci nel suo mondo, ma di certo è nella prima scena che si gioca buona parte della partita, perché è lì che vengono presentate le coordinate fondamentali della storia. La funzione principale dell’esordio è dunque, per  N. Kress, quella di rendere chiaro il genere di storia, di far intuire al lettore che tipo di romanzo deve aspettarsi. Con le prime pagine, infatti, si fa una promessa al lettore, la promessa di vivere una determinata esperienza di lettura, che varia a seconda del genere (divertimento, paura, mistero, ecc.).
Affinché ciò avvenga, è importante che la prima scena non sia solo destinata a presentare i personaggi, gli ambienti o le situazioni, ma incorpori quattro elementi: il personaggio, il conflitto, la specificità e la credibilità.
1) Il personaggio
L'esordio deve introdurre un personaggio che catturi l'attenzione del lettore.
Non sempre il protagonista della storia viene inserito nel capitolo iniziale, a volte la trama può richiedere che entri in scena in seguito, ma è fondamentale che nelle prime pagine ci sia almeno un personaggio che susciti un forte interesse, che faccia da gancio. Perché scatti questo interesse, il personaggio deve trasmettere subito la sua unicità, deve farsi notare per i tratti particolari che lo distinguono. Ciò è tanto più importante quando a comparire fin dalla prima scena è uno dei protagonisti.
2) Il conflitto
Il lettore deve capire subito che c'è qualcosa che non va come previsto.
Il motore di una storia, come sappiamo, è il conflitto, ovvero il contrasto tra gli obiettivi del protagonista e l’ostacolo principale alla sua realizzazione. Anche qui N. Kress sottolinea quanto sia importante che fin dalla prima frase dell’incipit (e più in generale nella prima scena) sia contenuta una situazione di potenziale crisi, che si faccia capire al lettore che qualcosa sta per cambiare. Tuttavia, anche qui come per il lettore, non è d’obbligo presentare subito il conflitto su cui si regge l’intera storia: per catturare il lettore basta far trapelare un cambiamento ipotetico nella vita di un personaggio o anche solo mostrare che il personaggio è turbato per qualcosa.
3) La specificità
Per l'efficacia dell'inizio sono fondamentali i dettagli.
Perché un inizio si faccia notare in mezzo a tanti altri (e ciò vale per il semplice lettore come per un addetto ai lavori, editore, agente, ecc.) non può contenere parole generiche. Usare particolari specifici nel brano iniziale significa che lo scrittore sa di cosa sta parlando e dimostra di avere uno sguardo peculiare rispetto alle cose. La precisione nelle parole fa sì che la storia venga ancorata alla realtà concreta. La vaghezza e i termini non specifici, inoltre, hanno un basso potere evocativo, non riescono a far sì che il lettore immagini la scena nella sua testa. I dettagli possono riferirsi a qualsiasi cosa: ambientazione, personaggi, linguaggio, pensieri, emozioni, sensazioni, oggetti.
4) La credibilità Una prosa credibile trasmette una sensazione di fiducia, che aiuta il lettore a sospendere l’incredulità.
Le pagine iniziali sono delicate, perché il lettore sta entrando in un mondo fittizio, ma deve dimenticarsi della finzione. La prosa è lo strumento di cui chi scrive si serve per incantare e trascinare; se questa è goffa, il lettore perde fiducia e non può immergersi a sufficienza. Una prosa credibile si basa su vari elementi:
  • attenta scelta delle parole
  • concisione (evitare prolissità e dispersione)
  • costruzione della frase elegante e chiara
  • varietà delle frasi (nella lunghezza)
  • parti del discorso equilibrate (per esempio senza sovraccarichi di aggettivi e avverbi)
  • tono non artificioso (evitare gli sfoggi di erudizione, virtuosismi stilistici, troppa enfasi)

Tra tutti i suggerimenti che l'autrice di questo saggio dà, inoltre, ho trovato molto utile questo: la prima scena sarà più interessante se qualche elemento presente all'inizio cambierà prima del finale. Credo possa essere un nodo cardine su cui costruire un inizio efficace.

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