Micropost pomeridiano, a mo’ di estemporaneo sondaggio.
Mi riallaccio al post pubblicato ieri su Prima di Svanire, in cui si parla del finale di una storia, romanzo, racconto o film che sia.
Devo ammettere che, a differenza dell’amico e collega Marco, do molto peso al finale di una qualsiasi espressione narrativa. Ho letto troppi buoni romanzi guastati da un epilogo monco, zoppicante o inadeguato. Mi viene in mente un nome su tutti, Stephen King, da queste parti chiamato “l’uomo che non sa scrivere un finale”. Salvo eccezioni, si capisce. Ciò non toglie che romanzi come It e The Stand, tanto per stare sul nostro esempio, sono comunque ottimi. Tuttavia hanno delle conclusioni che ancora oggi mi fanno storcere il naso.
Non facciamone però mistero: scrivere un finale è difficile. Molto difficile.
Sapete cosa c’è di più difficile rispetto allo scrivere un finale decente? Scrivere un prologo in grado di catturare l’attenzione del lettore nel giro di una sola pagina. Voi non potete nemmeno immaginare quanti libri ho abbandonato perché non mi hanno catturato nel tremendo giro della morte: le prime 1000-2000 parole.
Dunque, ecco la domanda: in cosa siete più esigenti, come lettori? Nell’inizio o nella fine di un racconto/romanzo?
Dei film magari ne parliamo un’altra volta…
PS: Nemmeno a farlo apposta, mentre scrivevo questa articoletto, sul The New Yorker pubblicavano questo editoriale…
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