L’innalzamento dei limiti elettromagnetici e le pressioni delle aziende di telecomunicazioni sul governo

Creato il 30 marzo 2015 da Fabrizio64

Recentemente e sempre con maggior veemenza l'industria delle TLC preme il nostro governo affinché proceda celermente ad innalzare i limiti elettromagnetici vigenti nella normativa italiana, per - si dice - adeguarli a quelli degli altri Stati europei e del resto del mondo.

I Piani strategici sulla "Banda Ultralarga" e la "Crescita digitale", varati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 marzo, contengono questa enunciazione, ma attualmente risultano meri documenti programmatici, enfatici annunci infarciti di ambiziosi intenti, che, per diventare operativi, necessitano di provvedimenti attuativi (decreti o disegni di legge), cioè atti che coinvolgono necessariamente più enti e/o ministeri.

Dunque, un'operazione complessa, che appare già difficile in partenza e lo è stata in passato, ogni qualvolta il governo di turno si è cimentato nel tentativo di aumentare i livelli di tollerabilità all'elettrosmog.

Ma guardiamo più da vicino le ragioni per cui gli operatori TLC spingono per ottenere modifiche in alto delle soglie di elettromagnetismo in Italia.

Le amministrazioni comunali che hanno volontariamente sperimentato questa opportunità, si sono trasformate da soggetti passivi a protagonisti di un processo virtuoso.

Da qui le difficoltà - se non l'impossibilità - per molte amministrazioni comunali, di poter governare in forma virtuosa i processi di distribuzione delle infrastrutture di tlc nel territorio di pertinenza, testimoniate da centinaia, migliaia di capillari proteste consumate in ogni parte del nostro Bel Paese, a dimostrazione che l'asticella del conflitto sociale s'innalza sempre più.

E allora perché gli operatori da un lato si sbracciano per ottenere limiti più convenienti e dall'altra, quando li si richiama al rispetto di un coerente sistema di regole (la pianificazione), si girano dall'altra parte?

La risposta è nelle rendite di posizione acquisite in anni di adescamento a certa politica accondiscendente, che ha reso refrattarie le TLC a soggiacere a qualsiasi disciplina. L'aver perseguito i propri obiettivi al riparo da ogni forma di controllo e con l'avvallo di governi compiacenti ha finito per rendere allergici gli operatori a qualsiasi ipotesi di assoggettamento a regole e programmi.


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