“L’inquietante urlo del silenzio” di Francesca Napoli

Da Vivianap @vpicchiarelli

Emy è una ragazza ricca e intelligente e nutre una segreta ambizione: scoprire i segreti che si nascondono dietro il volto imperscrutabile del destino. La sua passione, però, la condurrà ai limiti della follia e, una volta accompagnata dai suoi parenti in una casa di cura, non resterà che il silenzio a riempire le sue giornate. Tuttavia, l’ospedale psichiatrico mostrerà presto il suo volto: morti sospette, medicine dall’aspetto ambiguo e, soprattutto, il ripetersi del numero tredici, il numero di Lucifero. Tra mistero e magia oscura, Francesca Napoli guida la sua protagonista al di là del confine tra la vita e la morte per poi svelare ciò che ognuno di noi porta dentro di sé: il potere indistruttibile e salvifico dell’amore.

Un romanzo breve è quello dell’esordiente Francesca Napoli, caratterizzato dall’eterno conflitto bene/male, vita/morte, già insito nell’ossimoro del titolo.

Un piccolo fantasy all’italiana in cui l’autrice coniuga l’aderenza alla realtà con il tocco soprannaturale descrivando la vita, inizialmente spensierata e scevra di complicazioni, della giovane e benestante Emily per poi virare verso un percorso agghiacciante nei meandri della mente e del male. Ossessionata, infatti dai temi del destino, della magia oscura e dell’occulto, arriverà a lambire i limiti della follia a tal punto da venire internata in un istituto di igiene mentale all’interno del quale nulla è come sembra.

Il male si annida ovunque, ma la speranza non deve venire meno. Ed è proprio il finale, per certi aspetti, spiazzante, che ci suggerisce questo.

Spunti sicuramente interessanti che avrebbero meritato un approfondimento.

“Il vuoto del silenzio. Dove l’urlo inquietante della mia vita finita era un’eco senza fine.”

 


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