La possibilità di interagire con i geni, con la vita, e con la una tecnologia che si è sviluppata in milioni di anni di evoluzione, dovrebbe rendere umili. Dovrebbe rendere gli scienziati e i governi di una prudenza paralizzante. Invece i profitti e la corsa alla frode hanno spinto il processo in rivoli insopportabili, come brevettare i semi, brevettare la vita. Le conoscenze genetiche ci permetteranno in un futuro vicino di poter ricreare tessuti come la pelle, per le persone ustionate, o organi per autotrapianto, e chissà cos’altro. Ma questo è l’unico campo di applicazione che mi sento di condividere. Quando ci si mette al posto di Dio, (qualora esistesse) per decidere quanto deve produrre un campo di grano, o selezionare geneticamente una specie di pecora o qualsiasi altra aberrazione del buon senso si causa una forma di inquinamento. Che è eterno perché trasmesso geneticamente, appunto, alle generazioni future. E per quelli che credono in un Dio, questo credo sia un peccato imperdonabile.
Se conoscete produttori locali, che non usano OGM, comprate da loro, proteggeteli. Progettegetevi. Proteggiamoci.