L’insancabile Dell’Utri, e la sua povera mamma

Creato il 13 luglio 2010 da Elenatorresani

Ci sono dei giorni – come il martedì – veramente difficili da affrontare. Però poi pensi che poteva andarti peggio, che ad esempio potevi essere la madre di Marcello Dell’Utri, e sarebbe stato tutto più complicato (guardarsi allo specchio, ammettere il fallimento ecc ecc).
Perché se non ci sono mai giustificazioni alla delinquenza, quantomeno possono esistere delle attenuanti morali se sei nato sgarruppato nelle periferie di Los Angeles o Cinisello Balsamo, nei quartieri Spagnoli di Napoli o nelle favelas di Rio.
Invece la mamma di Dell’Utri lo ha pure fatto studiare per farlo diventare ciò che è.
C’è da rimanerci secchi, anche solo pensando all’attivismo instancabile che Marcellino dedica alle sporche cazzate (attivismo che magari, teoricamente, potrebbe riservare ai lavori parlamentari).
Forse sta solo pagando lo scotto del parafulmine, un po’ come Previti (o il dilettante Brancher), accumulando colpe e figure’mmerda che, giorno dopo giorno, ricoprono di letame la cricca berlusconiana di fidi scudieri e avventati scagnozzi.
Un meretricio piuttosto caro, quello che paga con la propria fedina penale e una biografia da brivido.
Perché qui non siamo di fronte alla commovente e imbarazzante – a tratti innocua – idolatria di un Sandro Bondi, di un Fabrizio Cicchitto o di un Maurizio Lupi: assolutamente no.
Qui – con il senatore Dell’Utri – siamo al cospetto del vero braccio esecutivo e identitario del nostro momento politico.
Avanti così, popolo.


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