Alcune volte sembra annoiarsi con tutto, sembra che non ci siano giochi che le interessino, ne prende uno in mano ma lo lascia subito dopo a vantaggio di un altro. Non solo in casa anche fuori. Dopo aver chiesto insistentemente dell’altalena, dopo pochi minuti siamo già verso lo scivolo, per poi chiedere della bicicletta.
Altre volte succede una magia. Su un muro della sala ad altezza bambino c’è una piccola farfallina, di quelle piccole piccole. Lei la vede e vuole andare lì. Ci sediamo a guardarla. Le faccio vedere che avvicinando un dito la farfallina si sposta. Non scappa, ma basta un suo movimento di pochi centrimetri per stupirla. Così inizia a studiarla. Vuole farla spostare lei e avvicina il ditino. Forse stanca di questo nostro gioco, la farfallina si lancia in un volo più lungo vero il mobile vicino e ci passa vicino. Per qualche secondo non troviamo la sua nuova posizione. Poi mia figlia la indica, l’ha trovata. Il gioco continua.
Mi diverto guardando il suo stupore, i suoi sorrisi quando la facciamo muovere, le sue espressioni buffe sul viso, il suo fingere paura quando vola verso di noi per poi finire con una risata.