Stramaccioni si siede in panchina ed è già sotto. Verticale Allan-Pinzi e l’Udinese va in vantaggio scatenando gli applausi del pubblico del Meazza. Già applausi. La squadra nerazzurra non c’è più e lo si vede dalla mollezza con la quale cerca una reazione, ma va sotto subito 2-0 con una magia di Di Natale che, con la collaborazione di Basta che la spizzica, apre la porta di Handanovic a Domizzi. Sembra una gara finita prima di cominciare, ma lo scatto d’orgoglio porta Jesus a segnare l’1-2 con una palla arrotata che Brkic non trattiene. Tre gol tre in 12 minuti lasciano pensare alla classica partita sfilacciata che si vede da un po’ dalle parti di casa Inter. La velocità delle triangolazioni basse ispirate da Muriel e Di Natale che escono dall’area per poi ingilarsi dentro fa comprendere molto della qualità e della posizione di classifica dell’Udinese. Merita quello che ha perché costruisce calcio, a differenza di quello che fa l’Inter. Il boato di San Siro è per il gol del Siena al Milan e questo un po’ triste non per la goliardia, ma perchè il calcio non è qui. Fine stagione, è proprio fine stagione, gli interisti dicono anche “per fortuna” nella pancia dello stadio e nei settori che contano e dove si sta già pensando a un futuro che potrebbe, stando alle ultime voci, partire da Walter Mazzarri.
La partita si addormenta, ma resta il fatto che l’Udinese gioca e l’Inter guarda il cronometro sperando che finisca presto, il più presto possibile. E poi c’è Di Natale che, dopo aver fatto il playmaker avanzato smazza un gol da antologia del calcio. Conclusione a giro che il migliore Zico impallidisce, palo e rete. E’ il 40° del primo tempo e tutto lo stadio si alza per la standing ovation che dura due minuti abbondanti.
Che dire della ripresa… Il cucchiaio di Gabriel Silva dà il via alla festa bianconera per la terza qualificazione europea consecutiva dei friulani. L’Inter si perde nel mare di fischi che accolgono l’uscita dal campo di Alvarez che lascia il posto a Palacio che va a fare coppia con Rocchi che al 63° riporta in vita l’Inter e Stramaccioni. Dura poco, dura il tempo di vedere Pinzi scodellare in verticale la palla che Muriel deposita per il 2-5 in rete con tanti ringraziamenti ad Handanovic e Nagatomo. Certo l’avversario non c’è e per la banda di guastatori friulani è gioco facile tenere in mano una partita che era vinta già prima di essere giocata. Poi se segna pure il Cagliari… Dalla mezz’ora del secondo tempo fino al termine dell’incontro sugli spalti avvince di più la vicenda del Milan che si porta rocambolescamente avanti. Qui si chiede un futuro che sia ben diverso dal presente e simile al passato. Stramaccioni è all’atto finale e il candidato numero uno alla sua sostituzione sembra essere proprio Mazzarri, ma resta da comprendere con quale squadra e con quale società. Dal triplete a oggi son solo macerie, mentre l’Udinese entra ancora in Europa e lo fa nella stagione più insperata. Ormai è una grande del calcio italiano, ma ancora qualcuno non se ne accorge. Onore ai Pozzo e a Francesco Guidolin, l’unico e vero Ferguson italiano.
Alla fine, l’incredibile. I tifosi dell’Inter applaudono i loro, ma riservano il meglio all’Udinese. Una vera e propria bella scena di calcio.