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“L’interdetto” (Hacca, 2009) di Luca Canali. Una recensione

Creato il 15 settembre 2011 da Lucianopagano

Chi è l’interdetto?
di Luciano Pagano

Luca Canali (nato nel 1925) è conosciuto per essere uno dei latinisti più importanti del nostro paese, alcune delle sue ‘versioni’ sono testi tradizionali, penso ad esempio al suo "De rerum natura" (edito da Rizzoli nella Bur). Uomo di profonda conoscenza Canali è un ottimo narratore e ha pubblicato diversi romanzi, il primo dei quali, "Autobiografia di un baro" (Bompiani) è del 1981.

"L’interdetto", pubblicato da Hacca, è del 2009.

Chi è l’interdetto?

Il romanzo incomincia come un poliziesco tranquillo, uso questo aggettivo perché ci accorgiamo fin da subito che le grane con cui ha a che fare il commissario Paolo Strina, vicino al pensionamento, sono problemi di quartiere, atti vandalici, macchine cui sono state tagliate le gomme, finestre infrante con una fionda. Episodi in apparenza scollegati che hanno in comune, tuttavia, il fatto di accadere quasi contemporaneamente. In passato Strina non si sarebbe soffermato su questo tipo di episodi, adesso qualcosa è cambiato; sarà forse per via della sua condizione di immimente abbandono che lo spinge a voler restare attaccato alla professione.
Strina è legato sentimentalmente a Gemma, psichiatra di lungo corso prossima alla promozione e al trasferimento da Roma a Milano, dove ha buone chance per diventare direttrice di un ospedale, il più importante della "capitale morale d’Italia", come viene ironizzato nel testo.

Qui entra in gioco Stefano Nullian, che interdetto non è anche se la sua famiglia lo vorrebbe tale. Si tratta di un personaggio che costruito sui contorni nebulosi dello stesso autore; Nullian è un vecchio professore in pensione che nutre un sentimento di amore e stima profondi verso il mondo animale, e che traduce questo sentimento dando da mangiare ai cani e gatti randagi della zona. Per fare ciò spende non poca parte del suo cospicuo patrimonio, ecco perché i suoi figlio lo vogliono interdire e soprattutto ecco perché Nullian, che occupa un posto di riguardo nei ricordi di Strina essendo stato suo professore in passato, si trova a incontrare, sul suo percorso Gemma. Gemma è una donna che ama se stessa abbastanza per decidere di andare a Milano inseguendo il coronamento della sua carriera, a scapito dell’amore per Strina; ma Gemma è anche una donna ambigua che senza cattiveria e con tutta l’innocenza della libertà si concede, presa da un’attrazione repentina, al maturo Nullian.

Il romanzo scorre rapidamente, la prosa di Canali è quella di un maestro che sa come insinuare il lettore, a poco a poco, nelle rapide evoluzioni della vicenda. Il protagonista, Stefano Nullian, così come è tratteggiato da Luca Canali, è un uomo capace di pensieri radicali in un’epoca che avendo confuso l’essere radicale con l’appartenere a un radicalismo preferisce abbandonare se stessa alla sommarietà. Ci penserà il professore a tirare le fila di tutte le piccole meschinità del quartiere con una serie di azioni illegali dettate tutte da una elevatissima moralità. Diverte, sul finale, la flessione autobiografica del romanzo che diviene racconto della realtà, così da farci scorgere l’umanità dell’autore, appena nascosta da quella del suo personaggio.

"L’interdetto" è un testo appassionante di cui suggerisco la lettura a chiunque si sia mai chiesto che fine abbiano fatto, oggi, narratori della stoffa di Calvino, o Moravia; se ancora ce ne sono Canali è uno di loro.

"L’interdetto" (Hacca) – Luca Canali, 2009, p. 206, €14, 9788889920312http://www.hacca.it/hacca/prodotti/prodstampa.php?idProdotto=64

“L’interdetto” (Hacca, 2009) di Luca Canali. Una recensione



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