Giulia Nekorkina | Foodblogger per “Rossa di sera”
di Redazione SemprePesce.it Giulia Nekorkina “la Rossa” è sempre presente dove conta davvero esserci. Russa, da molti anni in Italia, ex interprete oggi affascinata dal food. Dei pesci, un segno doppio che come i suoi piatti esprime sentimenti contrastanti. La “Rossa” si ama o si odia. La prima foodblogger italiana ad aver aderito senza indugi a SemprePesce (è la Coordinatrice per il Lazio) perchè “andare controcorrente non è un problema”. Pesciolino rosso a piedi scalzi o squalo tigrato in tacco dodici. A voi la scelta…Nome?
Giulia. O Julia, alla russa. O semplicemente la Rossa.
Cognome?
Nekorkina
Età?
Ma sono domande da fare alle signore?
Segno zodiacale?
Pesci, mancato Ariete. E qui lo dico sempre: noi, Pesci, essendo il segno doppio, siamo in due, un tenero pesciolino rosso e uno squalo tigrato. Miscela esplosiva.
Professione?
Nelle vite precedenti facevo l’interprete, la moglie e la mamma. Ora mi dedico completamente al food: cucino, scrivo, fotografo, insegno…
Un suo particolare modo di dire o un suo motto?
Meglio rimorsi che rimpianti. C’è bisogno di spiegarlo?!
A cosa non può fare assolutamente a meno?
Ai miei momenti di solitudine, rigeneranti, che mi mettono in pace con il mondo e con me stessa.
Tre canzoni a cui non potrebbe mai rinunciare?
Più che alle canzoni, non rinuncerei mai alla musica in generale. Come potrei non amarla avendola studiato per tanti anni nella scuola specializzata? Adoro cantare, adoro ascoltarla, la lounge in particolare, a tutte le ore: in casa, mentre lavoro, ma soprattutto in macchina durante il viaggio. Mi rilassa e mi aiuta a pensare.
Vino o birra?
Bollicine rosé tutta la vita!
Cosa pensa degli uomini in cucina?
Adoro quando un uomo cucina per me, è come una dichiarazione d’amore.
Ristorante stellato o trattoria rustica?
Tacco 12 o scalza? Tutti e due. La stessa risposta vale per i ristoranti. Amo ambienti eleganti e cucina raffinata nello stesso modo in cui amo trattorie di campagna e cucina casereccia. Sono curiosa, voglio provare di tutto. Ma… posso dirlo? Una cena a casa mia non si batte!
Tradizione o innovazione?
Senza tradizione non esiste innovazione.
Da chi vorrebbe un invito a cena?
Da Massimo Bottura. Un sapiente poeta incantatore e un grande professionista con enorme amore per quello che fa.
Chi inviterebbe volentieri ad una cena a base di pesce?
Inviterei voi, di SemprePesce, così ci conosceremo meglio!
Cosa ne pensa del mondo dei food blog?
Mondo complesso. 5 anni fa eravamo duecento, adesso, secondo alcune stime, quasi quattromila, questione di moda per molti, credo. Ambiente, come tutti gli altri del resto, pieno di belle persone, serie e professionali, e di gente che si spaccia per tali. Bravura e superficialità, convivialità e invidia, sincerità e cattiveria. Ma è semplicemente il riflesso concentrato del mondo in cui viviamo. Comunque, negli ultimi anni il mondo dei food blog è diventato molto importante nell’ambito di comunicazione dell’enogastronomia, delle tipicità e soprattutto del territorio.
Ristorante preferito?
“L’Asticiotto”, il ristorante di pesce al porto di Anzio (50 km da Roma). Una quarantina di posti a sedere, più una bella terrazza sul mare, panorama incantevole. Adoro i loro antipastini: almeno una quindicina di assaggini tra il crudo e il cotto, mai uguali, frutto della fantasia dello chef. Comunque, si lavora sempre e solo il pescato del giorno: se non c’è la paranza, per esempio, non la vanno a cercare chissà dove. Si mangia altro.
Come, dove e quando ha iniziato a fare la foodblogger?
Ho aperto il mio blog, Rossa di sera, più di 5 anni fa. A differenza di tanti non ho mai dichiarato che “voglio condividere la mia cucina con gli altri” o “questo blog mi fa da quaderno dove annotare le ricette”. L’ho aperto per trovare dei nuovi amici con le mie stesse passioni, per conoscere la gente e poi, successivamente, ho capito che il mio blog è il mio miglior bigliettino da visita interattivo.
In cucina. Una cosa a cui non potrebbe mai rinunciare?
Al peperoncino. Rosso, piccante, esalta i sapori e fa bene al cuore.
Il piatto di pesce che le ha dato le maggiori soddisfazioni?
Un banalissimo (per il modo di dire) pesce al sale che può essere una spigola, un cefalo, una pezzogna, basta che sia il pesce di mare, pescato, non allevato. Amo i sapori semplici e naturali, non “contaminati”, e qual’è il modo migliore per assaporare il pesce se non così? Se poi siamo in autunno, gradirei qualche scaglia di tartufo bianco sopra che adoro oltre misura.
Quali sono gli elementi chiave della sua cucina?
Semplicità e velocità. Preferisco le cotture veloci, con un minimo di ingredienti, non mi piace stravolgere gli alimenti più del necessario, voglio sentire i sapori e le consistenze originali. Certo, se ho voglia di un brasato, lo faccio a regola d’arte, marinando la carne per almeno 12 ore e cuocendola il giorno dopo a fuoco lento. Ma siccome vivrei di pesce e di verdura, non ci metto niente a preparare la cena anche con poco tempo a disposizione.
Una specie di pesce di mare o acqua dolce a cui è particolarmente legata?
Le ostriche. Fino a 23 anni mi facevano senso, non riuscivo nemmeno a guardarle, ma all’improvviso è cambiato qualcosa. Sono passata dall’odio all’amore in un batter d’occhio, e ora potrei mangiarle a dozzine. E poi l’ostrica è bella, elegante, dolcemente sapida, ed ha una consistenza particolare.
Come interpreta la cucina di pesce?
Il pesce secondo me va maneggiato il meno possibile. Per quanto mi piace surgelare tante cose (non sopporto lo spreco), non lo faccio mai con il pesce, una volta scongelato non è la stessa cosa. L’unica eccezione fatta per la murena, un’altra mia passione. La sua polpa particolarmente soda permette di surgelarla senza perdere la consistenza, e poi la murena non si trova facilmente, così, quando posso, mi faccio la scorta!
Uno dei suoi prossimi obbiettivi?
Gli obiettivi sono tanti, ora più che mai. Per raggiungerli, mi devo reinventare, ed è quello che sto facendo.
Un suo sogno che spera si realizzi?
Quando si realizzerà, ve lo dirò!
Una collega che stima particolarmente?
Stefania Oliveri, del blog Cardamomo&co. Una bella signora palermitana, dal cuore grande e un grave problema di celiachia, che porta avanti con il successo il suo amore per la cucina, modificando le classiche ricette in modo tale da evitare anche una sola briciola di pane o di farina. Tra mille impegni di casa, famiglia e lavoro ha anche pubblicato un libro “Metti un celiaco a cena”, un ricettario utile a tutti noi, visto che il problema di celiachia è diventato molto diffuso. Un consiglio ai tanti appassionati di cucina che preparano il pesce a casa? Non abbiate paura del pesce, non è difficile da cucinare. E mi raccomando, basta con le solite spigole e orate di allevamento, ci sono tante altre specie, tutte da scoprire e buone da mangiare.
Abbiamo finito. Quasi. Un suo consiglio per SemprePesce?
Informazioni sul pesce di stagione, consigli o ricette non solo da chef, ma anche da marinai e pescatori e – perché no? – in futuro una guida “Tre alici”. Scherzo. Sul nome, ovviamente.
Saluti i lettori.
Un abbraccio dalla vostra Rossa! Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook