In fondo tutto è intrattenimento, è lo scopo della nostra vita, a pensarci bene. Scendi con l’ascensore, scambi qualche parola col portiere, a nessuno dei due importa cosa dite ma è un modo per intrattenersi. Poi ognuno per sé, o meglio, per il proprio intrattenimento. Sali in macchina, accendi la radio, metti sulla stazione che preferisci, nove volte su dieci la musica che passa non è di tuo gradimento, non ti intrattiene come vorresti. Nemmeno le facce degli altri guidatori sono di tuo gradimento, vorresti che avessero facce piacevoli, che soddisfacessero il tuo senso estetico, o che semplicemente ti dessero da pensare. Non accade quasi mai, allora ti accontenti, ti fai bastare la vita, resisti. Non è proprio come te l’aspettavi la vita, ma pazienza, magari nel grande disegno cosmico è previsto che avrai un’altra occasione, e stavolta col cavolo che la sprecherai, sarai attento a ogni scelta, non dilapiderai questo patrimonio di possibilità come hai fatto con questa vita. Abbi almeno un po’ di rispetto per quello che ti è stato dato, pensi. Se proprio non ci riesci, puoi anche salutare e dire ciao, come fai ogni mattina quando esci per andare a lavoro, dove cerchi, anche lì, qualcosa che ti intrattenga fino a sera. Come facevano le scimmie del paleolitico? Si avvicinavano al fuoco, incoraggiavano un canto, aspettavano che finisse il temporale.
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