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L’inutilità delle interviste di Fazio e le “unicornate” di Alfano

Creato il 13 febbraio 2012 da Cuoredilattice @cuoredilattice

Ieri sera ho avuto il dispiacere di imbattermi nella trasmissione condotta da Fabio Fazio, “Che tempo che fa”.

Un tempaccio,ecco che tempo fa.

Premetto che il programma in sé ha un format che mi piace, bellissimo studio, ottimi tempi televisivi. Il resto invece mi ha sempre lasciato perplessa: dalla stangona composta e fredda, Filippa, alle battute sempre più innocue sulla Jolanda e il Walter della Littizzetto (che , nonostante tutto, rimane il miglior elemento della trasmissione soprattutto perché demolisce Fazio).

Già, Fazio. Non ce l’ho con la sua faccia bonaria,la sua battutina stentata, il suo miagolare timido. Ce l’ho con chi ce l’ha messo. Davvero in Italia non c’è nessuno con più carisma e sagacia? Le sue interviste sono scialbe, senza mordente, caratterizzate da un politically correct esacerbante. Un’intervista che non ti lascia niente,talmente formale da diventare leziosa, che si trascina per venti minuti senza arrivare ad un punto,che non ha ritmo,che non ha focus. Non ha nulla. Superflua. Molto spesso è pura pubblicità per la promozione del nuovo libro di Walter Veltroni (c’è anche l’atmosfera di una certa sinistra connivente,immobile,diplomatica e sempre disposta all’inciucio) piuttosto che il nuovo cd della Pausini.

Tutti gli ospiti sono in qualche modo simboli nazionali,facilmente inquadrabili, nessuna controversia. Come se il suo programma fosse una gigantesca vetrina d’esposizione con enormi pannelli lampeggianti con su scritto “Made in Italy”.

Pensate all’intervista di ieri sera a Josefa Idem: il solito spot alla nazionalità italiana. Tutta giocata sugli stereotipi che fanno sorridere l’italiano medio e lo lasciano appagato con nessuna informazione nuova ma con l’unico scopo di consolidare le proprie idee,i propri piccoli pensieri.  Un programma con ottime potenzialità che però non mette in discussione nulla, non affronta problemi,non domanda realmente. Alle domande che pone Fazio sappiamo già dare le risposte ancor prima che l’intervistato si pronunci. Le abbiamo già sentite un migliaio di volte.

Per tutte queste ragioni, quando ho letto su internet che Fazio aveva invitato un ospite controverso e spiazzante come Fabri Fibra nella sua trasmissione,mi sono stranita. Infatti neanche il tempo di riprendermi dalla notizia e subito Fazio come il buon paguro Bernardo si era già ritirato nel guscio, ritirando l’invito al rapper di Senigallia,adducendo motivi strampalati quali: “non sei un ospite normale”. Per tutta risposta, Fabri Fibra gli ha risposto con una canzone dal titolo “Qualcuno normale” dove ,al contrario del giornalista,non le manda certo a dire: “Fabio Fazio fanculo e col cazzo mi inviti più” e fa notare come nel Bel Paese succedono quotidianamente avvenimenti,quelli sì, niente affatto normali.  Qui il video della canzone. 

Leggermente diversa la situazione che si crea quando da Fazio intervengono ospiti di un certo calibro,con un notevole carisma come Eco, Fo, Saviano. In quel caso,però,sono loro che guidano l’intervista,deo gratias.

Quando si invitano i politici, il ruolo del giornalista superfluo diventa ancora più evidente. Vi invito a rivedere l’intervista di Angelino Alfano che ho linkato sotto. Fazio si è mostrato sempre timoroso verso qualsiasi iniziativa dell’intervistato volta a svelare qualche dettaglio polemico (un po’ come la terrorizzata Bignardi – altro esempio di giornalista automa- fece con Sgarbi alle Invasioni Barbariche). Le stesse battute di Fazio, particolarmente numerose quando vengono ospitati i politici, non sono frecciatine ma hanno il preciso intento di stemperare la tensione (non sia mai!) e di riportare una serena concordia, conciliante il sonno. Ovviamente,l’intervista procede piatta e se non fosse per tutte le unicornate che vomita Alfano,mi sarei addormentata.

Come si fa a far appassionare di nuovo un cittadino alla politica, è stata una delle migliori domande avanguardiste poste all’ex ministro della giustizia.

Non solo Fazio non ha nessuna intensione di mettere Alfano all’angolo (non in quanto uomo del centrodestra,attenzione, ma in quanto politico), di metterlo alle strette, di rendere quindi un servizio ai cittadini (non sei un lacchè!). Oltretutto, sta in silenzio di fronte alle bugie palesi di un politico. Praticamente un reato per un giornalista. è proprio questo silenzio a trasformare da inutile a dannoso il tipo di giornalismo che fa Fazio.

Alfano prima affronta un delirante discorso secondo il quale questo governo è nato solo grazie a Berlusconi,che da uomo generoso, gli ha lasciato la leadership,si è fatto da parte,altrimenti avrebbero continuato a governare loro, salvo poi, ammettere che effettivamente il centrodestra non aveva più la maggioranza,contraddicendo quindi i primi otto minuti di intervista.  Manco a dirlo,continua con il solito discorso manicheo e vittimista secondo il quale il povero B. è stato demonizzato per anni e che i suoi avversari sono come Fonzie incapaci di chiedere scusa per il fatto di aver sbagliato a pensare che il problema fosse Berlu.  Ok, forse ho sentito male. Chi è che dovrebbe chiedere scusa? B. può anche essersene andato ma vedo che il PDL non ha ancora acquisito il senso della realtà. Finalmente a questo punto Fazio sembra risvegliarsi e fa notare ad Angelino che forse,forse qualcosina l’hanno sbagliata pure loro visto che governano dal ’94. E qui Alfano tira fuori l’unicornata del secolo: “abbiamo fatto tutto il possibile (..) quello che sta facendo Monti è su per giù quello che noi abbiamo concordato con l’Europa,è difficile tirare fuori il coniglio dal cilindro..”. E Fazio in sottofondo “certo,certo”. Poi Fazio tenta di far notare come il milione di tessati “gonfiati” PDL non fosse in realtà completamente regolare ma Alfano (come qualsiasi altro essere umano al di sopra dei 5 anni avrebbe saputo fare) ha ignorato il velato riferimento ed è andato avanti. Fazio non ha insistito,ci mancherebbe.  Altro delirio sulla legge elettorale (e chi cazzo l’ha votata e proposta?). E per concludere in bellezza,la solita balla sulla quale si è poggiata l’intera politica dei berluscones dal 94 ad oggi: B. perseguitato dai magistrati da quando è sceso in politica. Basterebbe che ogni volta che i berluscones rispolverino questa perla,un giornalista serio la smentisse. E invece no. E invece no. Questo è un danno. B. era indagato e aveva processi ben prima di scendere in politica,anzi, è forse per questo che è sceso in campo. Ma nessuno lo dice. Tanto meno Fazio. Lui è sopra le parti. Certo, perché stare dalla parte della verità in questo Paese significa essere faziosi.

L’inutilità delle interviste di Fazio e le “unicornate” di Alfano

L’inutilità delle interviste di Fazio e le “unicornate” di Alfano

Credo il problema stia alla base dell’idea che abbiamo in Italia dell’intervistatore: un suppellettile pacioso che accontenta tutti, sopra le parti. Ma quali parti,c’è da chiedersi. Sopra le parti politiche? Ma un giornalista è per definizione sopra le parti perché ,s’intende, che non lavori per i partiti ma per la gente. A maggior ragione se si lavora per la Rai che dovrebbe offrire un servizio pubblico (grasse risate in sottofondo).

Un paio d’anni fa ho visto un film bruttino ma che mi ha segnato particolarmente: “Frost vs Nixon – il duello”. Sì,il duello,avete capito bene. Un giornalista che intervista uno degli uomini più influenti del pianeta e,al posto di leccare il culo, lo mette in difficoltà,lo sfida,scava, gratta,raschia fino ad arrivare al cuore del problema,al cuore del personaggio. Pensate al David Letterman Show, format che ha ispirato eufemisticamente la trasmissione di Fazio.  E ora pensate a quello che abbiamo visto ieri sera.

Non considero “Che tempo che fa” un programma brutto o inguardabile. Non sono una hipster fino a questo punto. Però il problema è che in Italia trasmissioni come questa vengono considerate il massimo della qualità. E non lo sono. Per niente.



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