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L’invasione degli insetti

Creato il 16 febbraio 2012 da Mcnab75

L’invasione degli insetti

Il cinema di fantascienza degli anni ’50 e ’60 ha sfornato alcuni memorabili e bizzarri titoli che hanno per protagonisti gli insetti giganti, in marcia per demolire le città degli Stati Uniti e per mangiare i loro abitanti.
Spesso e volentieri era la radioattività – dovuta a test nucleari o a qualche strano esperimento – a causare la nascita di tali mostruosità. In altri casi si trattava di insetti alieni.
Prima o poi mi piacerebbe mettere insieme un dossier con alcuni dei titoli più significativi in materia, pensando specialmente ai miei lettori più giovani che film del genere probabilmente non li hanno ancora visti.
Oggi però voglio occuparmi di vere invasioni di insetti. Certo, non giganti e men che meno colossali, ma comunque inquietanti e – a loro modo – minacciosi.
Spulciando un certo tipo di stampa, e anche i blog dedicati a criptozoologia e fenomeni bizzarri, si registrano di tanto in tanto episodi talmente strani che gettano più di una perplessità riguardo alla nostra conoscenza della Natura.

Cavallette

Iniziamo da una specie che ha sempre destato particolare disgusto e paura, anche per la cattiva pubblicità di certe profezie religiose. Sto parlando delle cavallette che, a intervalli più o meno regolari, causano parecchi danni in Nord Africa e altrove.
Nel 2009 c’è stato l’ultima “invasione” in grande stile, come riportano gli articoli di allora.

“Sciami di cavallette sono diffusi su quasi tutto il territorio del paese”, ha detto ieri il Centro per la lotta alle cavallette di Nouakchott, citato da Aps, e l’allarme è scattato immediatamente negli stati limitrofi. La situazione è sotto controllo, rassicura l’Istituto per la protezione dei vegetali di Algeri, ma gli insetti potrebbero salire verso nord e raggiungere Algeria e Marocco nei prossimi mesi. Dopo la grande invasione che nel 2004 distrusse in Maghreb e Sahel milioni di ettari di coltivazioni, i vari paesi hanno messo in campo un sistema d’allerta nella zona sahariana. Una trentina di stazioni automatiche di rilevamento sono posizionate lungo i confini meridionali dell’Algeria. L’acqua è in questo caso uno dei principali nemici: basta una pluviometria più elevata, come è il caso di quest’anno, per far crescere la vegetazione che permette agli insetti di moltiplicarsi.

Ragni

Nel 2008 invece toccò a ragni, che marciarono compatti in alcune città della Germania e dell’Austria. Si trattava di opiolinidi non velenosi, ma abituati a muoversi in orde, e quindi particolarmente spaventosi. Si ipotizzò un loro arrivo in massa dall’Asia e dal Sudamerica grazie ad alcuni container arrivati nei porti tedeschi. Della curiosa invasione ne parlò anche il Corriere.

Sono neri, sono grandi quasi 20 centimetri e si spostano in orde: un’invasione senza precedenti di ragni è in atto in questi giorni in Austria, in Germania e in Svizzera, riportano gli organi di stampa. Sbalorditi anche gli esperti di aracnidi: a quanto sembra, nessuno sa da dove siano arrivati – e gli animaletti diventano sempre più numerosi. Cattive notizie per chi soffre di aracnofobia, scrive Der Spiegel, che racconta in un lungo articolo la curiosa «occupazione» di ragni opilionidi. L’invasione degli insetti«I Paesi Bassi e la Germania sono già stati invasi. In questo momento loro presenza si è moltiplicata anche in Svizzera e in Austria», scrive il settimanale sul suo sito. Si intravedono sui muri di casa e sulle pareti. Questi animali hanno otto lunghe ed esili zampe che raggiungono anche i 18 centimetri. Alla loro vista molti cittadini si spaventano, altri invece provano disgusto. Tuttavia, non sono pericolosi e si dileguano appena ci si avvicina a loro.

Millepiedi

I millepiedi sono gli insetti che mi ripugnano maggiormente, pur sapendo che si tratta di un sentimento stupido e ingeneroso. Di invasioni di millepiedi se ne sente parlare a intervalli più o meno regolari, specialmente in alcuni paesi asiatici. Il pensiero che possa accadere anche qui da noi è un filino più inquietante, eppure…

25 aprile 1993 (dal Corriere della Sera)
Tutto si sarebbe aspettato la notte scorsa il macchinista del treno Fiume Zagabria tranne che di vedersi il convoglio bloccato da una eccezionale invasione di millepiedi che gli hanno reso impossibile la partenza. E accaduto a Zlobin, un paese a una manciata di chilometri da Fiume, in Croazia, dove una straordinaria “marcia” di comunissimi diplopodi ha messo in allarme l’intera popolazione, mobilitando una vera e propria task force. L’arrivo dei millepiedi, cominciato con l’imbrunire, si è trasformato in un’invasione degna di un film dell’orrore. E quando il treno per Zagabria non è più riuscito a ripartire dalla stazione, per lo slittamento delle ruote sui binari ingombri di insetti, mezzo paese si era già destato e riversato sulle strade. Il convoglio si è mosso soltanto dopo che le rotaie sono state ripulite dalle montagne di animaletti. Con l’ ausilio di spruzzatori e veleni, i volontari e gli addetti sanitari sono riusciti solo all’alba a debellare i millepiedi. Ma l’apprensione e’ rimasta, per l’ abitudine di questi insetti a ricomparire la sera. Ieri, però , non c’è stata una seconda ondata. Misteriose le cause del fenomeno, che gli esperti non riescono a spiegare, pur assicurando che i diplopodi sono innocui. Secondo il racconto di numerosi abitanti, causa di tutto sarebbe l’oleodotto che sfiora il paese, rendendo il terreno molto umido e quindi favorevole al proliferare dei millepiedi.

Formiche

E le nostre amiche formiche, coinquiline di ogni giardino, pur piccolo che sia? A quanto pare quando si scatenano è per colpa nostra, né più né meno. Ogni volta che alteriamo la biosfera, questi piccoli soldatini neri sono i primi a ribellarsi. Nel 2008 successe nel Regno Unito, come riporta questo articolo di Scienze Tv.

Il Daily Teleghraph le ha già soprannominate “super aunt” (super formiche). Sono capaci di provocare disastri inimmaginabili nei giardini, prati, aiuole e tutto quanto sia per loro commestibile. Comprese le formiche “residenti”.
Sulla provenienza di questo esercito di piccoli animali “divoratutto” si sta ancora indagando. Secondo una ricerca finanziata dall’Unione Europea e pubblicata dalla rivista scientifica online Bcm Biology, si tratta di una specie euroasiatica, originaria del Mar Nero. L’invasione degli insetti
Ma come sono arrivate da noi? Probabilmente attraverso un’introduzione involontaria da parte di qualche turista. Le formiche potrebbero essersi infilate in zaini o a bordo di automobili. E via…I primi esemplari sono stati individuati nel 1990 a Budapest. Da quel momento è iniziata una marcia inarrestabile sull’Europa. Fino a superare, con lo stesso metodo, il canale della Manica alla volta della verde Inghilterra.
Secondo quanto rilevato dai ricercatori sarebbero 14 le colonie di super formiche localizzate sul suolo europeo. Si va dalla Polonia alla Turchia, passando per Belgio, Francia, Spagna, Germania e Italia. Certo è che queste super formiche sono molto resistenti. Prosperano in ambienti urbani. Sono molto aggressive, ammazzano le specie native, sterminano ragni e altri insetti, sopravvivono sottozero e possono arrivare ovunque.
Il problema è che creano formicai fino a cento volte più grandi della norma. I ricercatori sono preoccupati. L’Europa, concludono nel rapporto, è già stata attraversata da insetti invasivi, ma mai da una specie pestifera come questa.

Mosche

Chiudiamo con le ben poco simpatiche mosche, tacendo per decenza sui motivi della loro proliferazione spesso incontrollata.
Vi segnalo un episodio che riguarda il Nord Italia, in particolare il Varesotto, e che serve a farci capire che nessuno di noi è del tutto al sicuro da episodi del genere, specialmente col pianeta che sta andando a rotoli.

Un ronzio si aggira per l’Alto Milanese come uno spettro inafferrabile: è quello delle mosche, che da qualche giorno sono tornate all’assalto più moleste e numerose che mai, in particolare in Valle Olona, ma anche in città a Busto. Si pensava che la guerra alle mosche fosse una cosa del passato, ma a volte il passato non vuole passare e la natura si prende le sue rivincite sulle violenze che l’uomo le infligge; così in molti si sono ritrovati a sventolare giornali e frustini per liberarsi dagli insetti, già protagonisti di altre localizzate esplosioni negli anni scorsi.
Circa il problema attuale, l’Asl ha indirizzato oggi stesso una lettera ai sindaci in cui ricapitola le caratteristiche della mosca domestica, insetto che vive da un mese a 50 giorni nella sua forma adulta, attraversando in precedenza varie fasi, dall’uovo ai tre stadi larvali fino a quello di pupa, in un tempo che in estate e con temperature sui 30° può arrivare ad appena 10 giorni. La riproduzione, particolarmente intensa in questi giorni in cui il caldo torna a farsi sentire, avviene sfruttando per il nutrimento delle larve (vermi) materiale organico in disfacimento o putrefazione, sia esso vegetale od animale – quest’ultimo viene sistematicamente preferito, comunque. Importanti elementi introdotti dall’uomo e che favoriscono la proliferazione degli insetti sono la presenza di deiezioni animali (stalle, pollai, concimaie) e di immondezzai.
Le mosche sono molto sensibili alle condizioni ambientali: le si ritrova in quantità considerevoli solo in periodi caldi o perlomeno tiepidi (da aprile ad ottobre) ed asciutti; soffrono inoltre la presenza del vento.

Chiamiamola – per ora – fantascienza

In fondo sono piccoli e innocui anche quando si muovono in massa. Il danno più grave che fanno è quello psicologico, causando ripugnanza a chi gli insetti proprio non li può vedere.
Insomma, siamo molto lontani dagli scenari catastrofici di film come Swarm e Bug. Eppure qualche scienziato ci suggerisce prudentemente di non sottovalutare la minaccia portata da un futuro in cui gli insetti potrebbero “impazzire” a causa degli sconvolgimenti climatici.

L’invasione degli insetti

I risultati sono conseguenti ad uno studio americano coordinato dall’Università della Pennsylvania e pubblicato sulla rivista dell’Accademia nazionale americana delle Scienze, Pnas.
Secondo la ricerca, gli insetti saranno soprattutto erbivori e dunque dovrebbero lasciare in pace l’uomo, ma creeranno gravi danni alle piante, in quanto le assalteranno divorando voracemente le foglie. I danni su tutto l’ecosistema saranno davvero ingenti.
I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo aver esaminato fossili di foglie risalenti a 55,8 milioni di anni fa, un periodo che corrisponde con il maggiore evento di surriscaldamento della Terra, il Paleocene-Eocene Thermal Maximum (Petm).

Spiega Ellen Currano, uno dei ricercatori: “L’evento durò circa 100.000 anni e fu dovuto ad un aumento improvviso dell’anidride carbonica in atmosfera, comparabile, in quanto a grandezza e tasso di velocità al corrente cambiamento climatico dovuto all’attività umana”.
Analizzando circa 5.000 fossili di foglie relative a prima durante e dopo il Petm i ricercatori hanno notato che la percentuale di foglie rosicchiate o bucate dagli insetti si concentra proprio durante il picco di surriscaldamento (57 per cento) mentre scende nel periodo precedente, il Paleocene (con il 15 per cento) e in quello successivo l’Eocene (33 per cento).
Continua Currano: “Il legame fra surriscaldamento e aumento di voracità degli insetti trova conferma anche da osservazioni che riguardano il presente. Nelle zone tropicali, ad esempio, si registrano i maggiori danni al fogliame delle piante a causa degli insetti erbivori”.
A far aumentare la ‘fame’ agli insetti, secondo la ricerca, è una questione chimica. Sottolinea la ricercatrice: “Con l’aumento dell’anidride carbonica le piante hanno più facilità a mettere in atto le reazioni della fotosintesi da cui le piante creano il loro nutrimento, gli zuccheri, a partire da anidride carbonica, acqua e luce”.
La conseguenza, sostengono i ricercatori, è che le piante producono meno proteine fotosintetiche e gli insetti hanno a disposizione un cibo più povero di nutrienti. Per cui devono mangiare una quantità maggiore di foglie per assimilare tutte le sostanze di cui hanno bisogno, arrecando danni alle piante. L’invasione degli insetti

“L’impatto sull’ecosistema – conclude la Currano – è ingente dal momento che la maggior parte delle specie prese di mira dagli insetti, per esempio le leguminose, sono anche alla base dell’alimentazione di molti altri organismi sulla Terra incluso l’uomo”. (fonte: http://www.scienze.tv/)


Filed under: criptozoologia e criptobotanica, misteri

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