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L’invasione dei droni: ma rispettano la privacy?

Da Mistercredit

shutterstock_237321076Fino a qualche anno fa sembravano appartenere solo alla fantascienza ma oggi i droni sono entrati anche nell’uso civile, dopo essere stati conosciuti prima in ambito militare. Ormai è possibile trovarne alcuni modelli anche in negozi non specializzati, ma per cosa sono usati i droni?

Tra i principali impieghi troviamo: la mappatura del territorio, in particolare in ambito agricolo; l’analisi di strutture ed edifici prima di lavori di restauro (in archeologia ma anche in seguito a terremoti); la prevenzione e il controllo degli incendi; la fotografia e la realizzazione di riprese video. La nuova frontiera sembrano essere le consegne: alcune aziende, come Amazon e Google, hanno chiesto le autorizzazioni necessarie e stanno sperimentando l’uso dei droni per consegne in tempi rapidissimi.

La normativa, come accade molto spesso nel caso di nuove tecnologie che cambiano velocemente, risponde all’innovazione un passo alla volta: il primo documento europeo sull’utilizzo dei droni è del 2007 (la dichiarazione di Riga) e l’obiettivo, a livello di Unione Europea, è l’integrazione dei droni nello spazio aereo civile entro il 2016. I droni professionali sono considerati velivoli civili e i loro piloti rispondono quindi all’Enac (Ente nazionale aviazione civile): patentino e assicurazione sono obbligatori per i piloti, che rispondono anche dell’eventuale trattamento di dati personali.

A questo proposito, le Autorità per la privacy europee hanno approvato un documento sull’utilizzo dei droni per dare indicazioni ai produttori e a coloro che li utilizzano ma anche ai legislatori, responsabili delle leggi in materia. “Le attuali regole giuridiche rischiano di non essere più adeguate a questi nuovi sistemi di raccolta di dati personali così invasivi. Dobbiamo puntare sempre di più sulla ‘privacy by design’, su tecnologie rispettose dei diritti di libertà delle persone fin dalla loro progettazione”, ha dichiarato il Garante per la privacy Antonello Soro.

Ma la privacy potrebbe non essere l’unico problema nell’utilizzo dei droni: dopo il frigorifero “intelligente” che inviava messaggi di spam, anche un drone è stato infettato da in virus in grado di prenderne il controllo.


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