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Stanotte ho visto questo sito dove veniva chiesto di scegliere quale mandala ti ispira.Oltre ad andarci incuriosita, ho potuto constatare ancora una volta come i mandala e la colorazione di essi stiano imperando sempre di più.La prima volta che me ne sono accorta è stato tramite la pubblicazione della rivista Riza Psicosomatica nell'agosto dell'anno scorso e presentato nel video qui sotto dal suo direttore, lo psicoterapeuta Raffaele Morelli.
E' questo è stato il primo di una serie bimestrale (da pochi giorni è uscito il quarto).
Inoltre come dicevo, non è il solo. Ne ho visti parecchi nelle edicole e anche nelle librerie, anche per bambini. Uno si intitolava Colora le tue emozioni.
Non si tratta poi solo di un fatto tutto italiano.
Anzi, è diffuso negli altri paesi e in alcuni anche da tempo.
Ma come mai questa diffusione? E a cosa è dovuta?
Innanzitutto, cos'è precisamente il mandala?
La parola mandala viene dal sanscrito e vuol dire "circolo". Indica la pienezza e la completezza dell'universo dove non c'è inizio e fine.
Questo simbolo non è solo di tradizione tibetana, ma lo si può riscoprire anche nelle altre culture e indietro nel tempo.
(nota: Sia i monaci buddisti sia quest'indiano Navajo stanno pitturando con la sabbia.)
In questo mandala celtico si può riconoscere perfettamente l'Albero della Vita.
Da notare che sia i rami sia le radici sono di uguale numero ricordando che così come sopra, così sotto.
Forme semplici, essenziali per ricostruire l'universo proprio, quello interiore.
Non è un caso se lo psichiatra Carl Gustav Jung ne ribadisce l'importanza.
(immagine presa da qui)
il suo primo mandala, realizzato nel 1916
Qui potete leggere informazioni più dettagliate sul rapporto tra Jung e i mandala.
Anche il solo fatto di colorare è un atto terapeutico seppure si deve ribadire che l'art-therapy sia molto più complessa.
Comunque è essenziale approcciarsi ai mandala a mente vuota.
Non deve essere qualcosa di troppo ragionato sia nella scelta dei colori, sia dove si parte se al centro o ai lati.
E poi finito si guarda al mandala come se questo fosse uno specchio.
Già questo può essere utile.
Dipende da voi se si desidera continuare.
Inoltre ammetto che non sono una grande esperta e sto cominciando a interessarmi adesso.
Spero di avervi incuriosito e poi, lasciatemi dire una cosa.
Forse uno dei motivi per il quale sta spopolando il mandala da colorare è perché, in questi tempi dove il pensiero predomina, è salutare come una passeggiata nella natura, non solo una disintossicazione ma anche un rito che ti permette di dilatare il tempo e di essere presente in quell'attimo.
Inoltre il staccare il cervello, senza quell'accezione negativa della stupidità, permette di far emergere i propri lati inconsci.
Le scelte non sono mai casuali e si permettono ai vari aspetti della nostra personalità di dialogare e di esprimersi.
Ho visto che in giro ci sono mandala che non sono più cerchi ma hanno forme specifiche di fiori, animali, alberi, case, persone ecc...
Personalmente preferisco i mandala a cerchio perché mi sembra che quelli specifici mi diano già una direzione. Ma parlo di adesso e chissà che poi cosa cambierà.
Non so ma intanto, mano alle matite (o pennarelli ecc...)