Era il mio uomo venuto da lontano. Occhi smeraldo e labbra di pesca. Aveva l’odore del mare. Salsedine e sabbia e porti. Sapeva di pioggia. Il vento segnava i suoi passi, cancellando le orme nude che lasciava sulla spiaggia. Le sue mani sfioravano i miei fianchi. I respiri si confondevano con quelli del Mediterraneo. C’eravamo solo io e lui, fusi nelle reciproche certezze. Se il destino non avesse rubato le nostre emozioni, ora non sarei qui, seduta sul limitare dell’acqua, a mangiare lacrime e dolore. Chiusa in un perenne inverno del cuore.
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