Pubblico di seguito l’invito di Mimma Pallavicini ad una bellissima mostra, molto ben curata sul fagiolo. Sono dell’idea che un approccio verso le colture non debba mai dimenticare l’universo simbolico che ruota attorno ad un fagiolo piuttosto che ad una zucca o ad un pomodoro. Conoscendole meglio si possono meglio apprezzare. Del resto la stessa parola “cultura” deriva da “coltura” – coltivare un interesse, un hobby, una passione…
Vi invito pertanto, se potete, ad andare a visitare questa mostra che si terrà a Camaiore, e lascio spazio all’invito.
In dirittura d’arrivo la preparazione della seconda edizione di È la via dell’orto – Festa degli orti, delle sementi, delle erbe e delle erbarie, sale la curiosità per l’ortaggio protagonista di questa edizione, in realtà un legume: il fagiolo. Camaiore nel prossimo fine settimana racconterà la biodiversità, la fantasia, l’appetibilità di un legume povero e importantissimo nell’alimentazione dell’uomo. Lo farà con una mostra del fotografo Daniele Cavadini, un’esposizione di campioni di fagioli di tutto il mondo, buste di sementi, gadgets, interventi di studiosi, nutrizionisti e gourmet nel talk show del sabato pomeriggio e della domenica in piazza San Bernardino.
Le specie del genere Phaseolus sono circa 50, ma quelle che interessano l’alimentazione umana essenzialmente sono tre: Phaseolus vulgaris il fagiolo comune, Phaseolus coccineus o fagiolo di Spagna, Phaseolus lunatus o fagiolo di Lima, probabilmente il primo fagiolo coltivato, che necessita di una cottura molto lunga e accurata perché contiene sostanze tossiche che scompaiono solo con temperature alte.
Originario delle Americhe, il fagiolo ha avuto due centri di diffusione: il Perù e il Messico, da dove è arrivato in Europa a seguito della scoperta dell’America. Esistono oltre 500 varietà selezionate in tutto il mondo: ogni popolo ha il suo o i suoi fagioli. Solo in Italia sono decine, alcuni selezionati già nel Cinquecento, a poche decine di anni dall’introduzione: di Lamon, di Saluggia, di Sorana, di Controne, di Levada, di Sarconi, di Vigevano; Lupinaro, Giallorino della Garfagnana, Schiaccione di Pietrasanta, Stortino di Trento, Bedda Bianca, Zolfino, Gialet, Meraviglia di Venezia, Pappaluni, Mascherino… La diffusione del fagiolo in Italia fu patrocinata da Papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, che ne promosse la coltivazione dapprima negli Orti Vaticani, quindi in tutto lo Stato Pontificio, in particolare in Toscana. Nonostante la qualità dei fagioli americani fosse innegabilmente migliore rispetto a quelli del genere Vigna che erano coltivati nel Bacino del Mediterraneo sin dall’antichità, essi non li sostituirono subito né completamente.
Il dipinto Il mangiatore di fagioli di Annibale Carracci (1540-1609) raffigura un contadino nell’atto di cibarsi con una ciotola di fagioli dall’occhio, non dei nuovi fagioli americani. Il significato del quadro è comunque chiaro: il fagiolo rimaneva un cibo per i poveri, come nell’antica Roma. È emblematico, a questo proposito, l’epitaffio di Bertoldo: “Fu grato al re; morì con aspri duoli / per non poter mangiar rape e fagioli”: alimenti sani ma rudi, contrapposti alle vivande gentili e delicate che il furbo villano era costretto a mangiare alla corte del Re Alboino (G. C. Croce, Bertoldo, 1606).
Nell’orto il fagiolo (con il fagiolino che altro non è se non un fagiolo immaturo di cui si apprezza il baccello) riveste un ruolo importante come concime azotato alternativo ai prodotti chimici: con le sue radici fissa nel terreno l’azoto atmosferico e lo rende disponibile per le colture seguenti di ortaggi da foglia (insalate, bietole, cicorie ecc ecc). Si associa bene con carote, cavoli, cetrioli, cicoria, fragole, granturco, patate, ravanelli, sedano e zucchine.
In tavola il fagiolo è sempre più apprezzato come sostituto delle proteine della carne. Dal punto di vista medicinale i fagioli sono considerati depurativi, emollienti e diuretici, sono indicati come coadiuvante nella cura delle malattie reumatiche e nella dieta dei diabetici e di chi soffre di colesterolo alto e di stipsi, in quanto questo legume collabora a regolare la glicemia, il tasso di colesterolo e il transito intestinale.
Informazioni
Comune di Camaiore, tel 0584-986204 e-mail [email protected][Fonte: Mimma Pallavicini’s Weblog]