L'Ipnotista è un thriller, made in Sweden, tratto dal best-seller omonimo dei coniugi-scrittori che si celano sotto il nome di Lars Kepler. Tale romanzo pare essere il primo di una serie incentrata sulle vicende del detective Joona Linna il quale, sempre secondo voci di corridoio, dovrebbe riapparire in altri 8 film.
Tutto giocato sulla psicologia dei personaggi, sull'emotività di questi e ovviamente sulle indagini del nostro protagonista, la narrazione del film riprende molto il modus operandi del thriller nordico che, a differenza di quello adrenalinico statunitense, si prende molto tempo concedendosi tante pause andando a indugiare parecchio sull'ambiente. Nonostante queste “pause” la matassa resta comunque intricata e si fa seguire con curioso interesse, andando a colpire nei punti giusti e con le giuste tempistiche. Da questo punto di vista solo sul twist finale avrei delle riserve poiché mi è sembrato che sia stato scatenato un po' forzatamente per creare la scenetta, alla ultimo minuto, tutta action e pathos.
La regia de L'Ipnotista è affidata a Lasse Hallström (Buon compleanno Mr. Grape, Chocolat e Il pescatore di sogni), uno che non ha certamente bisogno di presentazioni, il quale se la cava discretamente con un genere, quello del thriller, a cui non è certamente abituato. Hallström mantiene la pellicola all'interno del filone crime svedese, con ampie vedute di paesaggio cittadino, una fotografia fredda e algida e un distacco quasi emotivo della macchina da presa, la cui presenza si riesce a percepire come a voler rimarcare il suo status di spettatrice della vicenda.
Un discreto thriller, ben confezionato, con una buona struttura degli eventi e con bravi attori.
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