L’ipotesi resurrezione è la più attendibile a spiegare la Sindone

Creato il 27 agosto 2013 da Uccronline

La Sindone è l’artefatto umano, o l’immagine achiropita (“non dipinta da mano”), più studiata. Se autentica è frutto di un amore sovraumano, se falsa è frutto di una mente sovraumana (Emanuela Marinelli).

Un recente studio (The Shroud of Turin: A Historiographical Approach, aprile 2013) torna sull’argomento dell’autenticità, prodotto dal ricercatore francese Tristan Casabianca (Università di Aix-Marseille) e pubblicato sull’accademico “Heythrop Journal”.

L’analisi verte sull’esame delle tre principali ipotesi circa l’origine del “sacro lino”:

1) ipotesi Garlaschelli, chimico italiano che si è cimentato in un tentativo di riproduzione dell’immagine sindonica. Sarebbe un falso del 1300;

2) ipotesi della risurrezione. La Sindone sarebbe l’autentico lenzuolo (sindone in greco) che ha avvolto il corpo del Signore, recandone miracolosamente impressa l’immagine “in Polaroid”;

3) ipotesi naturale. Sarebbe il prodotto di cause naturali, riconducibile comunque alla Palestina del I secolo.

Per ognuna di queste tre ipotesi l’autore ne esamina la verosimiglianza sotto cinque aspetti:

- plausibilità: le nostre conoscenze scientifiche spiegano l’immagine?

- esplicabilità: l’ipotesi giustifica tutti i dati?

- chiarezza: l’ipotesi è specifica e accurata e non ambigua?

- semplicità: implica dati non reali o non verificabili?

- illuminazione: l’ipotesi rende ragione degli altri dati conosciuti?

Questo in sintesi il risultato dell’analisi:

Garlaschelli

Risurrezione

Ip. naturale

Plausibilità

No

No

Esplicabilità

No

Chiarezza

No

No

Semplicità

No

No

Illuminazione

No

No

L’ipotesi di Garlaschelli, che vede la Sindone come l’artefatto di un falsario medievale, non spiega nessuno dei cinque aspetti esaminati. Anche l’ipotesi naturale presenta complessivamente più luci che ombre. Rimane l’ipotesi della “Polaroid” della risurrezione, che permette di spiegare quasi tutti gli aspetti esaminati. Secondo l’autore l’unico aspetto non chiarificatore è il modo in cui l’evento della risurrezione possa aver prodotto l’immagine. Ma questo è tautologico: di fronte a un evento soprannaturale e misterioso, la ragione scientifica deve alzare bandiera bianca e ammettere la propria limitatezza.

Roberto Reggi


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