L’irresistibile organicità della zona pranzo

Creato il 11 giugno 2014 da Alessandrapepe @AlessandraPepe

Durante la scorsa design week milanese sono stato colto da forti perplessità soprattutto per quell’affollarsi di iniziative ridondanti che celebravano l’applicazione del design al cibo. Mi è sembrato un tuffo negli ’80 quando lustrini e paillette ci distraevano da quanto in realtà stava accadendo alle nostre spalle (i risultati li vediamo oggi). Io attendo con ansia il giorno in cui torneremo a pensare a ciò che veramente entra nei nostri piatti e all’importanza del cibo come alimento, come nutrimento, senza pensare troppo a packaging e impiattamenti.

Attendo anche il giorno in cui Barbieri, Bastianich e Cracco torneranno a spignattare nelle loro cucine (ammesso che ne abbiano ancora una) per continuare godere della loro arte attraverso il gusto, non la vista e l’udito.

Nel frattempo scappo per un po’ di detox e mi ritrovo in una selva dove vengo attratto dalle sue tante essenze. Penso a Jacob Strobel e Sebastian Desch, designer di Team 7 che con esse hanno voluto offrire al cibo una tanto essenziale quanto elegante ambientazione, uniti dalla passione per il legno, il più affascinante dei materiali: senza tempo, palpabile, materico e sensuale.

Organica e contemporanea, quasi un amarcord a ricordare l’arredamento italiano degli anni del boom. La zona pranzo di Team 7 si compone di tavoli, sedie e credenze in abbinamento. Colori caldi del legno, nuance di pelli e tessuti, infinite tinte di vetro valorizzano linearità e semplicità in un  gioco che parla un linguaggio formale moderno.

Mylon, vincitore del Red Dot Award 2014 e flave sono tavoli ricchi di stile, funzionali, solidi e resistenti. Di diverse misure il primo, allungabile e anche in versione rotonda il secondo

Così come le sedie eviva e aye sono eleganti e leggere. Pura artigianalità applicata a design esclusivo