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L'Islam pacifico abbonda nella mente degli sciocchi
Creato il 08 gennaio 2015 da Sommobuta @sommobutaAnzi, meglio: Romanzo Criminale, che lo conoscete (più o meno) tutti. Il Libanese, criminale di mezza tacca, pensa di fare il colpo della vita: sequestrare il Barone Rosellini e chiedere 10 miliardi come riscatto. Per questo motivo fonde diverse batterie di criminali provenienti da ambienti e zone di Roma differenti. Il colpo riesce, la banda riceve il riscatto, dopodichè il Libanese ha un’idea: invece di frammentarsi di nuovo in piccole bande, è meglio restare uniti, reinvestire il danaro e diventare i padroni di Roma.
Chi si allinea, può entrare nel club.
Chi non si allinea…beh, è destinato a fare una brutta fine.
Ecco, questa in sostanza è la storia di Maometto e di come nasce l’Islam. Il simpatico profeta un giorno decide di unire tutte le tribù di mercanti della sua regione che erano in lotta tra loro da secoli. Legge la Bibbia, ne capisce la metà, scrive una sua versione riveduta e corretta, e adducendo la solita scusa dell’investitura divina (che fa sempre presa sul popolino) unisce una parte delle tribù in lotta.
Chi si allinea, entra nel club.
Chi non si allinea….beh, fa una brutta fine.
Inizia bene, e in modo molto pacifico, questo Islam.
Anche Maometto stava col Libanese?
Ora, al di là delle goliardate che oggettivamente possono costarmi la testa (a rigor di logica ho appena insultato il profeta, quindi per un Musulmano, tecnicamente, sono punibile con la pena di morte), quello che è successo ieri in Francia è inquietante e può dar sfogo a decine e decine di chiavi di lettura.
Io (come al solito) vedo le cose in maniera più o meno ironica. Per dire: mi ha fatto sogghignare questa difesa strenua da parte di noi italiani del diritto alla libertà di satira, quando siamo il paese che la Satira l’ha bellamente uccisa col silenzio/assenso. Avevamo i migliori attori satirici al mondo, e le migliori trasmissioni di satira del pianeta, e le abbiamo silenziate tutte. Il caso Scafroglia, L’Ottavo Nano, Satyricon, Raiot.
Magari sono nomi vi ricordano qualcosa, echi lontani dei riverberi di un passato satirico glorioso. O più probabilmente non vi dicono niente, il che è ancora peggio – o meglio, dato che una damnatio memoriae è quello che certi signori della politica si augurano in certi casi.
Cult!
Per cui il massimo della satira che troviamo oggi in Italia è Benigni che parla dei Dieci Comandamenti in maniera tanto smielata e ributtante, che oltre a far venire immediatamente un diabete mentale a causa dell’eccessiva zuccherosità dell’argomento, non stupisce se a qualcuno viene voglia di diventare immediatamente un’integralista islamico, così da avere la licenza di imbracciare un fucile e ammazzare qualcuno per il puro gusto di farlo.
Ecco, l’integralismo islamico.
Il mio calendario oggi segna 8 gennaio 2015. Se invece faccio un giro su internet il calendario dei cervelli di molti segna come anno il 1436, che sarebbe quello islamico, ma che in realtà, dal punto di vista concettuale, si sovrappone a quello cristiano sprofondando la psiche di molti nel più buio medioevo mentale.
Non ci sono più i templari di una volta...
Pare un tabù affermare che l’integralismo islamico è figlio dell’Islam per il semplice fatto che questa è una religione violenta, che per 1400 anni si è affermata quasi esclusivamente attraverso la violenza. Beninteso, nessuno mette in dubbio l’esistenza dei califfati illuminati tra VIII e XI secolo, che tanto bene hanno fatto alle scienze e alla tecnica dell’epoca. Nessuno mette in dubbio che oggi, 8 gennaio 2015, la stragrande maggioranza della popolazione musulmana è moderata, che vive l’Islam in maniera pacifica.
Tuttavia questo ci impedisce forse di dire che dopo 1400 anni (e ancora oggi) l’Islam si esprime (anche) attraverso la violenza?
No.
Pacifici amici
La Storia è là, i fatti sono là, sono incontrovertibili e non interpretabili.
Non c’è nulla da intrepretare nel fatto che pochi decenni dopo la morte di Maometto gli Arabi abbiano avuto una spinta espansionistica che permise loro di ottenere un impero più vasto di quello Romano. Dove se non eri allineato*, facevi una brutta fine.
Ho sempre ringraziato Carlo Martello per aver fermato l’avanzata araba in quel di Poitier, ho ammirato i metodi impalatori di Dracula che non era proprio d’accordo nell’accogliere i turchi a casa sua, e bisognerebbe ringraziare i viennesi e tributargli 92 minuti d’applausi se per secoli sono stati un gran baluardo contro gli ottomani, fino alla fine del XVII secolo.
Un metodo molto indicato per discutere con i turchi...
Non fosse stato per loro, a quest’ora Calderoli sarebbe a dire orazioni dall’alto di un minareto in quel di Bergamo. Perché i fatti sono questi, laddove l’Islam non ha incontrato resistenza ha spazzato via tutte le culture (e le religioni) in cui si è imbattuto.
Sarebbe un giochino facile parlare di islamismo violento adducendo come prove tutti quei religiosi o quelle persone che oggi, nel 2015, ancora vengono perseguitati e uccisi perché “non islamici”. Ed è un giochino che non farò.
Voglio invece allinearmi dalla parte di quelli che, quando proponi un discorso storico/religioso che non sia “Quant’è bello il vestito nuovo di Papa Francesco” (o una bestemmia random, sport in cui noi italiani eccelliamo da millenni), la buttano in caciara.
Francesco approved!
Si parla dell’Islam? Si dice con cognizione di causa che è una religione violenta?
Parte la risposta idiota: “Eh, sì, ma vuoi mettere le crociate? Anche i cristiani l’hanno fatto. Anche i cristiani sono violenti.”
Come se uno l’avesse mai negato.
O come se il voler giustificare il fatto che dato che l’Occidente nel suo passato – anche in quello più recente - ha agito (spesso e volentieri) tragicamente, debba per forza di cose giustificare (o sminuire) il fatto che l’Islam sia una religione, di fondo, violenta.
Il politicamente corretto idiota basato sul nulla che dilaga “perché sì”.
Quindi per dimostrare che l’Islam non è violento (o che è la religione più tollerante del pianeta) ti citano le crociate, ti parlano degli Yankee in Iraq, accusano il Vaticano di pedofilia, eccetera eccetera.
Sì, insomma, ci siamo capiti.
Come se una cosa escludesse l’altra e non fossero tutte altamente gravi.
Ci mancheranno...
E voglio metterlo in chiaro, giusto per non farmi mancare nulla: come mi fanno schifo e ribrezzo 3 tizi che entrano in una redazione giornalistica e uccidono dieci persone in nome di una religione assurda, mi fanno schifo e ribrezzo 50 persone che si definiscono “sentinelle in piedi” e che in nome di un’identica assurda religiosità si dicono “contrarie” a certi tipi di unione.
Ma almeno le sentinelle in piedi, per quanto possano essere tacciate di ignoranza (e/o bigottismo e/o fondamentalismo – chè tali, sono ) non hanno ucciso nessuno.
Non ancora.
Ribadiamolo ancora una volta, giusto per essere sicuri di non sbagliare: nessuno nega che l’Occidente cristiano (così come l’ebraismo biblico) abbia commesso le sue nefandezze. Gli ebrei, nel Vecchio Testamento, passano secoli a uccidere poveri cristi che stavano in Palestina solo perché, secondo loro, quella era la loro “terra promessa”. Quindi con l’avallo del Dio degli Eserciti, vai col tango! Vai di massacro.
Chi lo nega?
Allo stesso modo chi, sano di mente, potrebbe dire che la Chiesa per secoli si è macchiata di crimini infami? Vi piacciono le crociate? Vi lascio le crociate. Potremmo parlare ore dell’Inquisizione. O di come la Chiesa abbia avallato, compiaciuta, lo sterminio di tutte le civiltà precolombiane (sapete com’è, quelli stavano nel Nuovo Mondo, secondo gli edotti padri della Chiesa non erano nemmeno esseri umani, non avevano l’anima, quindi potevano essere bellamente massacrati).
Leggetevi questo, vi si schiariranno un po' di idee...
Non vedo, quindi, cosa ci sia di scandaloso nell’affermare l’ovvia verità secondo la quale, ancora oggi e per tutta la sua Storia l’Islam sia stata ed è una religione violenta.
Dato che è la verità dei fatti.
Non capisco la corsa alla difesa strenua dei valori degli amichetti di Maometto, né perché molti si scandalizzano (o si scaldano) tanto quando qualcuno accenna minimamente a determinati argomenti.
Forse il problema è alla base, ed è sempre lo stesso: la mancanza di conoscenza.
In questi due giorni ho visto un proliferare splendido di Professori di Storia delle Religioni. Gente che voleva parlare di Islam senza avere nemmeno la più pallida idea di “cos’è” questa religione o di quand’è nata.
A ben vedere il vero male del nostro mondo, purtroppo, non è la religione: è sempre (e ancora) il fondamentalismo mentale che, anche nel 2015, porta le persone a parlare, senza avere cognizione di causa su ciò che stanno dicendo.
Ma anche questa è una storia vecchia di secoli.
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*O non pagavi benevolmente una simpatica tassa che ti permetteva, se proprio trovavi un musulmano di buon cuore, di continuare ad essere cristiano...
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