Da oramai 12 mesi, l'Isola che non c'è, sta nel nostro salotto, ci vive dentro Capitan Uncino, con la ciurma al completo e equipaggiato di tutto punto. Abbiamo un numero imbarazzante di uncini e lui li ha battezzati uno per uno: con campana, con busta, sontuoso, semplice, rotto, piccantissimo, lungo e altri che nemmeno mi ricordo fino a quando non mi capita di metterci un piede sopra, però alla scorsa festa avevamo perso il cappello e non sia mai che un Capitano combatta senza.
Negozio cittadino super fornito, dalla confusione che c'è dentro, sembra stiano festeggiando in anticipo. Tutti intenti a procurarsi il travestimento migliore, quello alternativo e che lascerà gli altri a bocca aperta. Ognuno ha le sue tecniche e un piano ben preciso, la maschera migliore dell'anno fa gola a molti.La mamma free.
Cinque figli, quattro maschi e una femmina. I bambini hanno istituito l'anarchia nel negozio, lo stanno praticamente distruggendo e ci manca solo che si arrampichino sui muri. La bambina invece è sotto stretta sorveglianza, il "problema" è lei: si vuol vestire da fatina ma la mamma la preferisce hawaiana.
"Non la voglio la ghirlanda di fiori, voglio la bacchetta" "La ghirlanda è meglio", "No, bacchetta!" "Ghirlanda" "Bacchetta". Le lacrime copiose della figlia non l'hanno fermata: ha vinto la ghirlanda, tra l'altro anche piuttosto spelacchiata e ha dovuto trascinarla via a forza. "Ma perché?" mi domando.
Un'altra animata da buoni propositi. Un solo figlio, piccolo, maschio, punta il reparto Halloween e deciso afferma, "Voglio andare li!", la mamma dribla "No no, lì no" poi mi guarda e, come per giustificarsi, aggiunge "Non voglio che si spaventi ci soncerte maschere!". Giusto, brava, avrei fatto lo stesso anch’io, tra l’altro son brutte sul serio, poi, però si distrae, lui gli scappa dalla mano e lei cade in trappola, vanificando le buone intenzioni che aveva avuto fino a quel momento. Gli corre dietro imprecando e gridando ma soprattutto minacciandolo di ogni "ben di dio". Ne dico una? "Lì no, ci sono i mostri che la notte mangiano i bambini". Alla fine lo riacciuffa, lacrime copiose gli scendono sul viso ma si lascia trascinar via. "Peccato" penso io "ce l'avevi quasi fatta, ma ti capisco, eh se ti capisco!".
La coppia (credo). Vogliono essere originali e di sicuro stanno insieme da poco, che certe scemate dopo un po’ non le fai mica più.Lui si travestirà da lei, lei invece, sarà lui. Tralasciando il problema capelli, totalmente assenti nell'uomo, fino alle chiappe per la donna, il problema più difficile sarà mutare in due metri di lui con uno scarso di lei. Ho il sospetto che non ce la faranno e che il loro travestimento non lo capirà nessuno, però ridevano come matti e alla fine questo è lo spirito del Carnevale!
I bulli. Quattro cresta dipendente, vogliono borchie, catene e clave. "Qualcosa di più vero non ce l'hai? Si vede che son giocattoli". La commessa ha tirato giù mezzo negozio, la vedo stanca, di più vero vicino a se ha un badile che potrebbe stampargli in faccia ma per “fortuna” due signore un po' mature la chiamano. Le mature.Domani sera andranno a ballare il liscio, non hanno l'età per travestirsi dicono, ma comprano parrucche colorate, boa di struzzo in tinta, guanti e maschera alla eyes whid shut, assomiglieranno ad Angela la cubista e che qualcuno le fermi.
Oh poi c'era pure chi comprava vestiti da Topolino, Cowboy, Zorro, Principe e Principessa eh, l'ho detto all'inizio, ognuno aveva la sua tattica. E noi? Noi abbiamo fatto il giro del negozio come ogni volta, ci siamo beati in queste scenette da drive in, abbiamo rischiato di tornare a casa con una parrucca di Elvis Presley che, non so come, Cicina aveva imboscato nel passeggino e non la voleva nemmeno mollare, abbiamo speso € 3,5 per un nuovo cappello e € 5 per un uncino nuovo di zecca: quello "di stoffa". Dice che sia il più bello e a non averlo ne avremmo sentito la mancanza e in macchina ovviamente abbiam cantato Bennato.