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"L'isola dei liombruni" di Giovanni De Feo

Creato il 05 luglio 2011 da Lafenice


È l’usanza. I loro morti vengono portati al bagnasciuga e lasciati là per tutta la notte. Se prima dell’alba uno Scalzo gli ha frugato negli occhi e ci ha visto dentro il sogno di Primo, allora lo risuscita. Altrimenti arriva Marchionno e lo trascina via con sé, a Cala Oscura. Così è sempre stato, fin dalla Notte.
C’è un luogo fantastico, da qualche parte, dove tutti siamo stati quando eravamo ragazzi. Un luogo che abbiamo dimenticato, col tempo, diventando grandi. Questa è l’isola dei liombruni, dove l’estate non finisce mai e dove i grandi, gli Alti, non esistono più. Cacciati e uccisi dagli stessi ragazzi durante la Carnara, la lunga Notte in cui i piccoli si sono presi l’isola e l’hanno fatta loro, con i loro giochi e i loro intrecci, secondo le leggi di Primo.
Imitando il mondo degli adulti, sull’isola dei liombruni si corre, si gioca alla guerra, ci si sfida a duello e le ragazze, le Pelle, si preparano allo struscio serale, pronte a cantare dai balconi l’amore per i loro pretendenti.
Tutto sull’isola ha l’aspetto di un gioco collettivo, ma presto, tra ostilità e alleanze, il gioco cambierà in qualcosa di più inquietante. Zenzero e Smiccio lo sanno bene. I due amici quattordicenni, infatti, vivranno un’avventura ai confini del sogno, per decidere se, alla fine di tutto, vale la pena svegliarsi dall’isola per cominciare a crescere oppure restare lì, nel sogno, imbestiare come tanti di loro hanno già fatto, diventare Scalzi o Sibille, bambini risuscitati che vagano gestendo i fili di ogni avvenimento, a volte per gioco, a volte per dovere, mescolando le ombre con le nuvole e facendo profezie tremende.
"L’isola dei liombruni” di Giovanni De Feo (Fazi Editore, 2011) è un romanzo appassionante e misterioso. Ricorda “Il signore delle mosche”, in alcuni tratti, quando il sogno dell’isola comincia a collassate e diventare un vero inferno. Tutto si svolge in una notte, le paure si mescolano agli inseguimenti e ai certami, veri e propri duelli dove chi perde può anche perdere la vita.
Ma si può morire realmente sull’isola? È possibile svegliarsi e ricordare tutto? E poi, esiste un’altra strada per uscire dal sogno? Questa è quella che cerca Zenzero, l’unico che si ricorda chi era prima della Carnara, quando era soltanto un bambino in vacanza coi la propria famiglia; prima, quindi, di cominciare a vivere quel sogno eterno.
Il libro scorre muovendosi abilmente tra il fantasy e l’horror, percorrendo una fanciullezza alla Peter Pan ma senza l’allegria e la spensieratezza dell’essere eternamente ragazzi. È una storia di amicizie e gelosie, quella che si consuma sull’isola, e di un amore che ha il profumo amaro della morte.
Insieme all’uscita del romanzo è stato lanciato un sito dove approfondire tutte le curiosità. Una pagina web dove scaricare alcuni passi in formato audio, visionare dei filmati e avere una mappatura di tutta l’isola con i suoi personaggi.
L’isola dei liombruni” è un romanzo crudele che affronta il drammatico passaggio tra l’adolescenza e la maturità come il momento in cui, dentro ognuno di noi, qualcosa finisce inevitabilmente per morire.
Consigliato a chi vuole un’avventura che ha il sapore di un ricordo dimenticato.
Francesco Satanassi
francescosatanassi.tumblr.com
Voto: 4 mele

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