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L'Istat prova a correggere al rialzo i dati Eurostat sugli stipendi

Creato il 28 febbraio 2012 da Paopasc @questdecisione
L'Istat prova a correggere al rialzo i dati Eurostat sugli stipendiL'Istat prova a correggere al rialzo i dati Eurostat sugli stipendiCon una nota pubblicata dal sito del Governo l'Istat segnala un problema di comparabilità dei dati in quelli pubblicati dall'Eurostat essendo quelli italiani relativi alle retribuzioni lorde riguardanti il 2006 e non il 2009. Bene, effettuata la correzione e pubblicati i nuovi dati ci si affretta ad affermare: siamo nella media.Però che media è? Ecco la tabella 

L'Istat prova a correggere al rialzo i dati Eurostat sugli stipendi

imagecredit governo.it


E' vero, l'Italia ha una retribuzione lorda superiore a quella di Spagna, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e persino Bulgaria ma, se devo essere sincero, non sono quelli nè lo sono mai stati (pur con tutto il rispetto del mondo) i paesi con i quali ci siamo confrontati. I nostri storici riferimenti presentano retribuzioni tutte superiori alla nostra: a partire dai francesi, per continuare con austriaci, finlandesi, belgi, tedeschi, svedesi, inglesi, olandesi, irlandesi, lussemburghesi per arrivare agli inarrivabili danesi. In più, se uno volesse fare un rapporto tra costo del lavoro e retribuzione, uscirebbe che
  • Danimarca  1,10
  • Germania  1,27
  • Svezia 1,49
  • Belgio 1,46
  • Regno Unito 1,16
  • Finlandia 1,28
  • Francia 1,49
  • Europa 15  1,31
  • Europa 25  1,31
  • Italia  1,41
  • Europa 27  1,31
  • Spagna 1,36
  • Grecia 1,30
  • Romania 1,30

L'Italia ha un elevato rapporto tra  costo totale e retribuzioni (non il più alto in assoluto), a significare che c'è una notevole differenza tra il costo totale di un lavoratore e quello che il lavoratore effettivamente percepisce. Abbiamo cioè un rapporto costo/retribuzione da area scandinava, aree con una protezione sociale e stipendi notoriamente elevati ma anche con una tassazione notevolmente elevata, ma retribuzioni da fascia medio-bassa.Forse, se parte del costo totale del lavoratore migrasse dalla casse dello stato a quelle del lavoratore, potremmo sperare di rilanciare il consumo interno. In alternativa, si potrebbe ridurre il gap riducendo le imposte sul lavoro e riducendo così il costo totale, per rendere più appetibili gli investimenti produttivi nel nostro paese. Ma dire che siamo perfettamente in media EU mi sembra riduttivo.Fonte: Nota Istat.

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