Malpensa, 27 maggio 2013
Il benvenuto in Italia me lo danno i finanzieri. Insospettiti probabilmente dal mio aspetto transandato (da spacciatrice?) mi bloccano all’uscita dall’aeroporto. ‘’Qualcosa da dichiarare?’’ mi chiedono guardando il mio vecchio zaino. ‘’No’’ dico io. ‘’Apra i bagagli’’ e’ la risposta. Tirano fuori tre chili di manghi che si rigirano tra le mani come fossero bombe a mano, una ventina di vecchie cassette di cartoni animati di mia figlia e un sacchettino pieno di 10 e 20 centesimi di euro’’. ‘’Apro anche l’altra?’’ chiedo. ‘’No va bene cosi’’’mi dicono evidentemente delusi.
Non contenti pero’ si girano tra le mani il passaporto sospettosi. ‘’Manca il bollo’’ mi dicono. Io – lo giuro - cado dalle nuvole perche’ pensavo che gli italiani residenti all’estero fossero esentati, dato che non usano il passaporto per viaggiare, ma sono sempre all’estero. ‘’Lo compro subito...e’ da un anno che non torno in Italia e non potevo comprarlo... ’’ butto li’ cercando di giustificare la mia mancanza. ‘’Si richiede al consolato’’ e’ la secca risposta. ‘’Devo farle il verbale’’. Risultato 100 euro di penale per ogni anno piu’ i 40 euro di bollo. Per fortuna il passaporto e’ del 2011.