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L’Italia alla guida del semestre europeo: l’agenda di Renzi

Creato il 04 giugno 2014 da Nicola933

Dal 1° luglio l’Italia sarà alla guida del semestre europeo. Questa circostanza conferirà al nostro governo un importante potere decisionale e propositivo in seno all’UE. Durante il semestre europeo gli Stati membri allineano le rispettive politiche economiche e di bilancio con gli obiettivi e le norme convenute a livello dell’UE. L’UE indirizza raccomandazioni agli Stati in merito a particolari materie e a loro volta gli Stati stessi propongono al vaglio dell’UE programmi nazionali di riforma e di stabilità e convergenza.

A rotazione gli Stati membri assumono la presidenza e il Paese di turno si fa carico dell’agenda del Consiglio, promuovendo le decisioni politiche e legislative e negoziando compromessi tra gli Stati, oltre a rappresentare l’Europa sulla scena internazionale.

Sarà l’Italia, da luglio a dicembre 2014, a guidare le diverse formazioni settoriali in cui si riunisce il Consiglio dell’Unione europea, che comprende i ministri dei 28 governi degli stati dell’Unione competenti in base agli argomenti in discussione. Significa che al nostro governo verrà data l’importante possibilità di proporre la propria ricetta contro la crisi.

Matteo Renzi ha già messo su carta le tappe della rotta: occupazione giovanile, rapporto deficit-pil, revisione dei parametri dei trattati di Maastricht e Lisbona, immigrazione.

I propositi con cui il Presidente del Consiglio si appresta ad affrontare questa importantissima congiuntura politica sono stati espressi da lui stesso in un intervento nello speciale dedicato al semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea del ‘Libro dei Fatti’ 2014 Adnkronos, in uscita nei prossimi giorni: «Sentiamo tutti la necessità di un’Europa diversa: più politica, più semplice, più chiara. Un’Europa alleata delle nostre famiglie e delle nostre imprese. Siamo uno dei Paesi fondatori dell’Unione ed è nostro dovere, tanto più oggi davanti alle crescenti pulsioni antieuropeiste, fare in modo che nessuno se ne senta penalizzato e distante» e aggiunge: «Lavoreremo con forza in questa direzione e l’Italia farà senza dubbio sentire la propria voce. L’Italia sarà in Europa con sempre maggiore determinazione e convinzione».

Dopo il successo delle elezioni europee che hanno consacrato il PD come il più forte partito della famiglia socialista in Europa, Renzi è pronto a far sentire la propria voce, giocando un ruolo chiave nei negoziati dei prossimi mesi e provando a mitigare la politica di austerity degli ultimi anni.

Il primo tentativo del governo italiano sarà volto al ridimensionamento dei parametri economici e fiscali sanciti dai principali trattati europei. Si tratta di un’idea che sembrava non auspicabile solo qualche mese fa, ma le crepe nel sistema emerse nella gestione della crisi e l’appoggio della Germania oggi la rendono possibile. Se non ci fosse lo spazio per una riscrittura del Trattato di Lisbona come minimo l’Italia cercherà rendere più flessibile l’interpretazione delle regole attuali. Quest’operazione passerà per la richiesta di maggiore flessibilità sul tetto del deficit al 3% e più tempo nella drastica riduzione del debito.

Sul piano dell’occupazione una particolare attenzione sarà rivolta ai giovani. L’obiettivo primario è rendere permanente la Youth Guarantee, il fondo che nel 2014-15 darà all’Italia 1,5 miliardi per l’occupazione under 30. Un tema che tornerà d’attualità in Italia a partire dall’11 luglio, quando a Torino si terrà il vertice europeo per il rilancio dell’occupazione giovanile.

Infine lo sblocco di 80 miliardi per l’investimento nelle nuove tecnologie e il rafforzamento dell’agenzia Frontex, affinché prenda il controllo dei flussi migratori nel canale di Sicilia.


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