Non che ci sia da stupirsi, sia chiaro. La solita *liturgia* post-manifestazione finita in manganellate per tutti. Non ci si può certo aspettare che un Ministro dica che le forze dell’ordine hanno sbagliato, hanno esagerato, hanno passato il segno ancora una volta. E neanche possiamo aspettarci che si apra un confronto sui contenuti. Anzi, è proprio per evitare di affrontare i contenuti che sguinzagliano i cani all’inseguimento delle persone – ribadisco: persone – che protestano: andate, picchiate, fomentate la guerriglia, tanto avrete sempre ragione voi, nei secoli dei secoli. Amen.
C’è un passaggio in particolare, nell’intervento del Ministro dell’Interno a proposito della manifestazione romana e anche delle altre in cui ci sono stati dis-ordini. Un passaggio che sintetizza il pensiero liberista e neoliberista anche a livello più ampio, una specie di slogan di questa brutale *ideologia*: “Chi fa manifestazioni le faccia in maniera libera, ma secondo le disposizioni che vengono date”. Sei libero di muoverti nel recinto che ti ho costruito, “hai libertà di manifestare nel rispetto della libertà di tutti di vivere una vita serena”. Se esci dal recinto, rischi di contagiare chi ha ancora cieca fiducia in noi, e questo non possiamo permetterlo.
Non è una scoperta, non è una novità. E’ solo un’ennesima conferma, esternata a chiare lettere, forse anche in maniera involontaria, e per questo ancora più espressione di una forma mentis.
L’Italia bolle, cala il manganello.
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