L'Italia che non tollera

E' un dato di fatto che un'enorme fetta di italiani non accetti le diversità. Il fatto che in parlamento ci sia un partito che denigra lo straniero e spesso lancia invettive contro gli immigrati, la dice lunga su una parte del nostro Bel Paese. Basta vedere nelle ultime notizie: la ragazza sedicenne torinese che ha sostenuto di essere stata violentata da due stranieri (rom), ha suscitato grande indignazione nel suo quartiere, indignazione che si è evoluta in spedizione punitiva contro il campo rom della città che è stato in parte bruciato. Peccato che la storia della ragazzina fosse tutta una finzione. Ma non è questo il punto. E' che questo movimento di giustizia fai-da-te spaventa e non poco. Non è tutto: tutti quei parlamentari che, quasi fosse di moda, si scagliano contro le persone omosessuali, considerandoli pederasti (Ciarrapico), contro natura biologica (Scilipoti), ormai non si contano più tra le file del vecchio governo Pdl. Un ritratto dell'Italia, tutt'altro che felice e moderno, con una chiesa retrograda, che fomenta un bigottismo di massa.
Tutto questo è uno specchio inquietante della nostra società. Persone che si lasciano trascinare da sconvolgenti luoghi comuni, segno di ignoranza o facile tornaconto (le terapie riparative). Tra chi rimpiange Mussoli e la sua lealtà patriottica (che se si studia la oggettivamente storia, non si può certo dire sia stato leale col suo paese) e chi ci propina idee fuori dal tempo, c'è una realtà italiana diversa che crede nel progresso culturale e nell'evoluzione, nell'integrazione. Siamo ancora costretti però a subire questa vergogna. Ancora per quanto?