Per chi non lo sapesse Cesar Millan, l’addestratore di cani più famoso del mondo, si appresta a girare il show televisivo anche in Italia. Probabilmente vi sarà capitato di guardare il suo programma “Dog Whisperer” su National Geographic o Cielo. Al momento si sta provvedendo al reclutamento di molti cani in canili italiani, inglesi e olandesi per girare le nuove puntate. Il suo staff, inoltre, sta contattando associazioni e gruppi animalisti per avere più supporto. Come sempre l’obiettivo del programma è offrire una seconda possibilità (ossia l’adozione) a cani “difficili” grazie alle tecniche “rieducative” di Millan. Ma allora come mai Enpa, Lav, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Leidaa e Oipa, a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente invitano i canili e i rifugi italiani a non collaborare con il nuovo show televisivo di Cesar Millan? Per capirne le motivazioni vi invito a leggere il comunicato che posto qui sotto.
CESAR MILLAN E I SUOI METODI COERCITIVI IN ITALIA? NO, GRAZIE!
Molte associazioni italiane di cinofilia e veterinaria, come ANMVI, SISCA, SCIVAC, ASETRA, e le principali associazioni per la protezione degli animali hanno già fortemente condannato i metodi di Millan, che prevedono uso sistematico della forza, coercizione, maltrattamento fisico e psicologico del cane. Oltre a non educare ed informare i proprietari al rispetto del benessere dell’animale, avallando quindi accessori come i collari a strozzo con punte interne, lui stesso impiega come ausilio nell’addestramento il collare elettrico, il cui uso in Italia è vietato dalla legge perché considerato maltrattamento. “Millan si rapporta al cane come se fosse una macchina da domare con la quale il proprietario non ha nessun ruolo relazionale. Negare l'esistenza della cognizione animale ed utilizzare un metodo basato sulla punizione positiva (forza fisica) nega tutto ciò che negli ultimi anni è stato scoperto grazie a studi scientifici, veterinari ed etologici sul cane e sul lupo. Tali metodi sono quindi assolutamente privi di ogni base scientifica e molto pericolosi per il benessere dei cani, ma anche per la sicurezza delle persone. Il grave stato di prostrazione psicologica e fisica in cui versa la maggior parte dei cani protagonisti loro malgrado degli episodi di Dog Whisperer è dannoso per cani di proprietà, ma sarebbe devastante per cani di canile, spesso reduci da situazioni di maltrattamento o interessati da problemi comportamentali” sottolinea la Federazione.Ecco perché i canili e i rifugi gestiti direttamente o indirettamente dalle associazioni della Federazione non offriranno i proprio cani come cavie per le fantasiose tecniche rieducative di Millan, e invitano tutte le strutture italiane a fare altrettanto. Gli animali subiscono soprusi e ingiustizie di ogni tipo e le associazioni animaliste sono attive quotidianamente per cercare di combatterle. Questo significa anche fare informazione e quindi è doveroso condannare una trasmissione televisiva che non è improntata all’educazione, ma semplicemente a creare un fenomeno mediatico e a diffondere una falsa cultura cinofila, causando danni sia ai cani che alle persone.
ANCHE EDOARDO STOPPA AVEVA DENUNCIATO CESAR MILLAN IN UN SERVIZIO ANDATO IN ONDA SU 'STRISCIA LA NOTIZIA'