L'Italia del Cavaliere Stato-bordello

Vedete qui non si contesta la politica (berlusconiana) in quanto tale, ma il modo in cui viene condotta da Silvio Berlusconi e dai suoi uomini. Già perché si può essere d’accordo o meno sulle proposte governative che in questi vent’anni si sono susseguite nel nostro Paese, ma quello che non si può accettare è come è stata ridotta questa nostra Nazione da uomini privi di cultura, di senso civico e soprattutto di moralità. E la cosa peggiore è il credito che abbiamo all’estero, l’immagine ormai bislacca che di noi si sono fatti. Capita così di leggere su una delle più autorevoli riviste di politica internazionale americane (quelle che sono consultate dall’intelighenzia e che poi fanno da traino alle opinioni comuni) Foreign Policy la definizione a proposito dell’Italia di “Stato bordello” giustificando tale definizione con le residenze del nostro premier trasformatesi in veri e propri bordelli. La cosa ancor più raccapricciante però non è dovuta alla “materialità” dei luoghi, quanto alla moralità delle persone; infatti nella stessa analisi il verdetto sui nostri governanti è impietoso: “Il problema reale non è che alcune donne sono entrate in Parlamento attraverso un bagno. E’ che uomini e donne, giornalisti e professionisti, hanno rinunciato alle loro menti e ai loro principi piuttosto che ai loro corpi”. Con queste premesse sfido chiunque a voler giustificare e far apprezzare il nostro Paese all’estero e ancor più tutto diventa estremamente difficile per chi con l’estero ha rapporti e vuole con orgoglio dichiararsi italiano.