Fior ha ricevuto dalle mani del Ministro della Cultura francese Frédéric Mitterrand il premio più prestigioso, il tradizionale Fauve d’Oro per il Miglior Fumetto che è stato vinto, tra gli altri, da Persepolis di Marjane Satrapi nel 2000.Un premio non del tutto inatteso dal momento che, per quanto solo trentenne e alla quarta opera, Emanuele Fior ha già conquistato grande stima internazionale.
Prima di lui solo sei italiani si erano imposti in questa categoria: Hugo Pratt, Milo Manara, Attilio Micheluzzi, Vittorio Giardino, e Gipi, quest’ultimo nel 2006.
Un altro premio ambito è il cosiddetto Grand Prix, una sorta di riconoscimento alla carriera, che quest’anno è andato all’americano Art Spiegelman, figura centrale nella scena fumettistica underground degli anni ’70 e ’80, nonché autore di Maus, opera dedicata al ricordo della Shoah e che gli valse nel 1992 il premio Pulitzer, attribuito per la sola e unica volta ad un fumetto.Spiegelman riceve così anche il privilegio di presiedere la giuria nella prossima edizione del Festival e di disegnarne il manifesto. Un altro italiano si è invece aggiudicato il primo posto nella categoria Patrimoine, dedicata alle migliori riedizioni di materiale ‘classico’, vinta quest’anno dall’italiano Attilio Micheluzzi con il suo Bab el Mandeb.
Un segno, questo, che la cultura italiana, sebbene in una forma minore come quella del fumetto, riesce ancora ad imporsi.
Vai sul sito di Liberation per un elenco completo dei premi.