L’Italia dell’arroganza

Creato il 08 febbraio 2011 da Concretezza

E’ logico che, particolarmente in zone raggiunte massicciamente dalla presenza di stranieri come le periferie, la condanna dell’immigrazione sia uno degli elementi che sposta il voto. Perchè la reazione più immediata all’attacco da parte della criminalità è la rabbia nei confronti di un problema più generale. E c’è chi specula su questo.
Prendiamo la Lega, cosa sarebbe senza le sue battaglie per la sicurezza, che più che rendere le città sicure sono sfoghi di massa? Oppure il Pdl che vive il sospetto verso lo straniero addirittura come un elemento di modernità politica?
Poi ovviamente ci si indigna se qualche bambino brucia nella sua baracca, o se qualche clandestino muore sul lavoro (in nero). Ma nessuno riesce a chiedersi l’effetto che ha il nostro voto su tutto ciò, perchè nessuno vuole sentirsi un pò responsabile. Invece si è responsabili, anzi artefici.
Quando si va in cabina e si mette la croce su alcuni partiti, si da la delega a fare certe cose invece che altre. Perchè in Italia non ci sono valori comuni. Non tutti i partiti si riconoscono nel sacro diritto di tutti a vivere dignitosamente. E non tutti gli elettori hanno uno scatto di dignità per fermare lo scempio dell’arroganza di una destra che crede che l’Italia sia un posto dove si può fare qualsiasi cosa. Coperti da perbenismo di basso livello.
Si può andare con le minorenni e/o prostitute, perchè tanto in molti si girano dall’altra parte, si possono attaccare i più deboli perchè tanto non saranno in grado di reagire, si può modificare la morale a seconda dei propri vizi e perversioni perchè tanto “si è tutti peccatori”.
Un degrado morale, che è consentito dalla maggioranza degli italiani, e che quindi per qualcuno è automaticamente lecito.
Come nella distruzione di Sodoma il giusto è accerchiato e stuprato, in Italia il giusto non riesce a difendersi dal popolo che, indifferente alla propria bassezza, si presenta come il bene o addirittura l’amore. Allora non c’è da stupirsi se all’Estero più che satira su Berlusconi, va alla grande la satira sugli italiani. Una battuta di un talk americano rende l’idea:”Forse Berlusconi andava con le minorenni, se fosse falso gli italiani sarebbero pronti a non votarlo.” Comincio a pensarlo anch’io.
Non si può credere però che tutto il male è B. e che finito lui ci sarà il bene. Perchè il fenomeno è molto più complesso, stà nella società e forse in ognuno di noi. Mai più sagge sono le parole di Gaber “non ho paura di Berlusconi in sè ma di Berlusconi in me”. Quindi non si può liquidare tutto solo a conflitto d’interessi e populismo, che pure sono le sue armi vincenti, e neanche a pragmatiche analisi dei problemi reali.
Il Cav si batte con la politica delle idee e delle identità, con il rispetto dell’avversario, evitando il conflitto. Nel paese di Montecchi e Capuleti, di Guelfi e Ghibellini, l’unico modo per essere utili è non individuare un nemico oggettivo. La destra si supera facendo una controrivoluzione sulle cose sbagliate che fa e dice, e garantendo continuità sulle cose positive.



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