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…l’Italia di oggi…

Creato il 30 maggio 2012 da Fugadeitalenti

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Seconda puntata dellanostra trilogia sulle tre Italie:

L’Italia di oggi è quella dipinta dall’Istat nel suo recente rapporto. Un ritratto impietoso. Qualche dato, per capire fin dove ci ha spinto un ventennio buttato alle ortiche. In cui, anziché riformare, abbiamo messo in atto la massima: “la Storia è finita, andate in pace. E ingrassate la vostra pancia. I vostri figli e nipoti? Cavoli loro…”. Questo è il prodotto finale: complimenti agli esecutori.

-tra il 1993 e il 2011 le retribuzioni contrattuali, in termini reali, sono rimaste ferme.

-un’Italia con redditi ai livelli di dieci anni fa. Lo scorso anno il reddito reale delle famiglie è diminuito per il quarto anno consecutivo.  La propensione al risparmio è al minimo dal 1990.

-soprattutto, l’Italia è ultima nell’Unione Europea per la crescita, se prendiamo in considerazione il periodo 2000-2011. Crescita media annua pari al +0,4%. Ultima nell’Ue-27.

-i giovani sono emarginati dal mondo del lavoro: 2,1 milioni di Neet. Tasso di disoccupazione tra gli under 30 al 20,2%. Tra gli under 30 occupati, oltre un terzo è a tempo determinato. La percentuale di precari o atipici è in crescita.

-l’ascensore sociale è bloccato: solo l’8,5% di chi ha un padre operaio riesce ad accedere alle professioni apicali.

-quale conseguenza di tutto ciò, la famiglia resta l’estremo baluardo di difesa per i giovani: il 41,9% dei 25-34enni vive ancora con i genitori. Il 45% di loro ammette di farlo, perché senza lavoro e dunque impossibilitato a mantenersi.

Molti altri, a migliaia, scappano. Che ci restano a fare, in quest’Italia di oggi?

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