Magazine Opinioni
L'Italia è un Paese particolare. È il Paese che amiamo a intervalli di tempo irregolari. È il Paese della Costituzione più bella del mondo, del campionato più bello del mondo e del festival della canzone più bello del mondo quando ci fa comodo. È il Paese in cui può capitare di morire di lavoro, o di morire perché il lavoro non si trova. È il Paese del ritardo strutturale e dei divari, siano essi geografici, generazionali o di genere. È il Paese del clientelismo, dei favori e degli abusi di potere. È il Paese delle fidanzate in prima pagina, tranne per i casi di violenza. È il Paese della gente che non vuol pagare le tasse, perché le tasse non le ha mai pagate. È il Paese della gente che non vuol pagare le tasse, perché le tasse le ha sempre pagate. È il Paese delle trattative mai avvenute o forse sì, vai a sapere. È il Paese del “calcioscommesse ci fa schifo”, ma alla domenica allo stadio o davanti alla tv guai a rinunciarvi. È il Paese delle interviste telecomandate e di quelle mai pubblicate. È il Paese che non investe in ricerca e innovazione e che si lamenta perché non si investe in ricerca e innovazione. È il Paese delle opere incompiute e degli sprechi. L'Italia è il Paese è che vorrei vedere cambiare al prossimo giro di boa. Definitivamente.