Photo: Jonathan Moscrop – LaPresse
Le leggi ci sono, ma non vengono rispettate e quando qualcuno viene punito per il suo atteggiamento scorretto si sente vittima del sistema. Dopo la sconfitta a tavolino patita dal Cagliari per la forzata sospensione del match contro la Roma a seguito del comunicato del presidente Cellino che invitava i suoi tifosi a raggiungere il nuovo stadio “Is arenas” nonostante non fosse ancora dichiarato a norma di legge, il patron dei rossoblù ha deciso di fare ricorso. Sul sito dell’Ansa si legge infatti:
Il presidente Massimo Cellino ha sciolto la riserva: il Cagliari impugnerà la decisione del giudice sportivo che ha decretato la sconfitta a tavolino contro la Roma per 3-0. La prima mossa sarà l’invio del preannuncio di reclamo con la richiesta degli atti alla Corte di giustizia federale. ”Ho parlato con il presidente – fa sapere il legale della societa’ rossoblù Mattia Grassani – E’ fortemente determinato a difendersi per spiegare che cosa è successo e sarà al più presto in Italia”
Il tecnico della Roma Zeman, intervistato a caldo non appena atterrato nella capitale dopo l’inutile viaggio in Sardegna, aveva dichiarato che certe cose succedono solo in Italia. A rincarare la dose ci ha pensato il DS Franco Baldini che, ad un giornalista di Sky che gli chiedeva se c’era stato stupore da parte dei giocatori, aveva risposto: “Continuo ad avercelo ancora io, si immagini questi ragazzi, specialmente i più giovani e quelli che vengono dall’estero”.
C’è da crederci. Come spiegare a ragazzi provenienti da nazioni in cui il rispetto delle regole viene considerato un obbligo che qui da noi invece è un optional? Che cercare di aggirare le norme e i regolamenti nel nostro paese è visto come un atto di furbizia e non di disonestà? E quel che è peggio poi è che quando viene comminata una pena per aver palesemente trasgredito si cerca di percorrere ogni via per giustificarsi invece che ammettere le proprie colpe e responsabilità. Su questi aspetti, se l’Italia è in declino ce lo siamo meritati.