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L’Italia non è un Paese per bici

Creato il 19 dicembre 2012 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Salute , Attualità
L’Italia non è un Paese per bici

Nel 2011 in Italia si sono vendute più bici che auto. Lo storico sorpasso, che non si registrava dal dopoguerra, è stato di circa duemila biciclette in più: 1.748.143 le auto vendute, 1.750.00 le bici che gli italiani si sono portati a casa.
Ma chi pedala in Italia lo fa a suo rischio e pericolo: prima c’è stata la sentenza 7970/2012 della Cassazione che ha stabilito che non è risarcibile il lavoratore che subisce un infortunio mentre va al lavoro usando la bici, se lo stesso percorso è servito da mezzi pubblici.
Poi è arrivata la doccia gelata dei dati Aci-Istat sugli incidenti stradali nel 2011 a confermarci che l’Italia non è un Paese attrezzato per le bici, anche se riscuotono un sempre crescente successo.
Secondo la ricerca Aci-Istat da una parte sono calati i numeri dei decessi sulle strade (-5,6%), mentre dall’altra parte il numero di biciclette coinvolte in incidenti stradali con lesioni a persone è aumentato del 12%; quello dei ciclisti morti è aumentato del 7,2% e dell’11,7% quello dei feriti.
Gli incidenti stradali che coinvolgono autoveicoli sono diminuiti su autostrade e strade extraurbane, grazie ai limiti e ai controlli, uniti alla diminuzione del traffico dovuta alla congiuntura economica, mentre per le due ruote il problema sono le strade cittadine, dove la mancanza di piste ciclabili, la scorrettezza dei guidatori e spesso la scarsa manutenzione del fondo stradale falciano gli appassionati dello spostamento “leggero”.



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