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L’Italia segnata dalla tensione sociale

Creato il 17 maggio 2012 da Fabio1983
Attentati, azioni solitarie, minacce. Il periodo di tensione sociale, provocato soprattutto dalle difficoltà economiche ed evocato più volte dallo stesso premier Mario Monti, è sfociato in una serie di violenze. Prima l’uomo che si è barricato, armato fino ai denti, all’interno di una sede di Equitalia nel bergamasco. Poi l’attentato ai danni di Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo, avvenuto a Genova e rivendicato dagli anarchici del Fai con una lettera al Corriere della Sera. E ancora proteste contro Equitalia e Agenzia delle entrate – su cui gli animi più irrequieti stanno riversando il proprio disappunto – in diversi posti d’Italia. Il Viminale ha individuato 14 mila obiettivi a rischio e sottoposto a scorta o a tutela 550 personalità. Qualche giorno fa il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, aveva paventato, a proposito di terrorismo, un rischio escalation. Tutto ciò condito, per così dire, dalle missive che sempre il Nucleo Olga – Federazione Anarchica Informale Fronte Rivoluzionario Internazionale ha inviato – per quanto ci siano dubbi sull’autenticità dei messaggi – ai giornali Calabria Ora e Gazzetta del Sud nella giornata di mercoledì. “Il momento storico di tensione sociale, dal punto di vista nazionale e internazionale, è assolutamente delicato”, spiega a T-Mag Claudia Mariotti, docente di Sociologia politica all’Università Carlo Bo di Urbino. “L’insoddisfazione generale e le condizioni difficili in cui vertono le fasce più basse delle popolazioni – prosegue la professoressa che insegna inoltre alla Contemporary Italian Politics presso il consorzio di università statunitensi IES Abroad – tendono a favorire un forte clima di instabilità sociale, terreno fertile per la nascita di gruppi eversivi organizzati. Sebbene un processo di questo tipo sia complesso e le istituzioni politiche abbiano tutti gli strumenti per affrontarlo e arginarlo”.
(continua su T-Mag)

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