Allora ci pensa tal Andrea Pirlo che è a casa, visto il piede brasiliano che si ritrova. La prodezza balistica che rappresenta il primo gol della storia italiana al Maracana è anche una vera ciliegina sulla spettacolare carriera dello juventino. Pirlo, infatti, viene “chiamato” al calcio di punizione nientemeno che dallo stesso pubblico brasiliano. Detto questo, va aggiunto che Andrea ripaga tutti i 70 mila presenti con una traiettoria dipinta sul campo nel quale un certo Zico ne ha segnati 333. Fa incazzare che al cospetto di un’Italia mica da ridere ci sia l’errore che riporta in partita il Messico. Barzagli rovina in area su Guardado, per l’arbitro è rigore. Va el Chicharito e dice 1-1.
La ripresa è una guerra di posizione ancora più tattica, ma l’Italia c’è, tanto che sembra ci sia una maggiore tenuta fisica frutto di un cambio di preparazione di Prandelli che ha apportato ottimi correttivi ai muscoli e alla testa degli Azzurri. Il momento decisivo arriva con una randellata di Balotelli che fa esplodere il ribollente catino del Maracanà e dice 2-1. Lo stadio applaude e lui ne fa una delle sue togliendosi la maglietta e beccandosi un giallo. Gli mancano sempre pochi centimetri per entrare nella leggenda, ma quando sta per sfondare il muro che separa la cronaca dalla storia sportiva, beh, cade su un giallo per essersi tolto la maglia. Da quel momento in poi, tuttavia, succede ben poco e l’Italia porta a casa il risultato. Il cielo sopra Rio è azzurro.